ANTIPSICHIATRIA
(PARTE SETTIMA)
"La
psichiatria raccoglie in sé alcune funzioni di controllo sociale che
hanno poco a che vedere con la cura della sofferenza o la risoluzione
dei problemi generati da malessere esistenziale e conflitto nelle
relazioni. L’intervento della psichiatria è un intervento
totalitario e giustifica la sua natura autoritario-paternalistica con
pretesti scientifici che provocano danni spesso irreparabili. La vera
natura della psichiatria presenta aspetti polizieschi di
controllo di matrice inquisitorio-moralistico-religiosa, volta a
mettere fuori uso le persone scomode, a incarcerare, omologare,
spaventare, asservire, mercificare. Lo psicofarmaco è lo strumento
principe con cui vengono operati l’occultamento e la contenzione
dei conflitti attraverso il depotenziamento delle facoltà fisiche e
mentali dell’individuo con la lobotomia chimica obbligatoria e
altri tipi di alterazioni psicofisiche profondamente distruttive ma
apparentemente innocue. Lo psicofarmaco e la macchina psichiatrica
sono anche un grande business sia per le industrie farmaceutiche sia
per il mercato del lavoro. Tentare di risolvere i conflitti con le
droghe non ha alcun senso; i risultati devastanti sono facili da
riconoscere e sono sotto gli occhi di tutti" (Paola
Minelli)
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