lunedì 7 maggio 2012

IL VERO VOLTO DEL WWF...

"Attenzione":il testo che segue mi è arrivato fra le mani sotto forma di volantino una decina di anni fa. Quindi, nonostante la sua forte validità ed importanza di base, non è assolutamente recente.
A. (2011)

...In tutto il mondo, mentre stai leggendo questo, bambini di altre culture sono rapiti e messi dentro delle scuole contro la loro volontà e quella della loro tribù. Persone dall'Indonesia fino in Zaire sono rimosse con la forza dalle loro terre ancestrali per andare a finire in scadenti baraccopoli con un livello sanitario molto basso e pessimo cibo. Queste persone vogliono stare nelle loro terre e vivere come hanno sempre fatto, ma la terra su cui vivono contiene minerali preziosi e alberi, gli occhi avidi degli occidentali la vogliono, e cosi' se la prendono...Una storia familiare? Aggressione da corporazioni? Governi dispotici? Missionari? Si, tutte queste cose, ma anche un'altra che potrà sorprendere molte persone:il World Wide Fund for Nature, o WWF, che è molto attivo in queste invasioni...Dietro al simpatico e soffice logo col panda, c'è un impero maligno. Cacciatori di trofei come il Principe Bernhard d'Olanda, top managers dell'industria e degli affari e uomini politici videro che uno dei loro amati trofei, la tigre, era stata cacciata fino all'orlo dell'estinzione. Questo dilemma per i cacciatori di trofei e il bisogno di una buona reputazione come conservatori della natura, portò cento delle più grandi multinazionali alla decisione di donare un milione di dollari ognuna:il WWF è nato con questi 100 milioni di dollari, e il principe Bernhard ne divenne il primo presidente, succeduto dopo dall'altro cacciatore di trofei, il Principe Phillip d'Inghilterra...Fin dall'inizio  del suo operato il WWF ha ricevuto molti apprezzamenti da tutti i governi sulla terra. Agisce perfino in alcune nazioni come un ministero dell'ambiente di fatto... 

Perchè?
1. Il WWF è in grado di creare una buona immagine ambientalista ai governi. 2. Il WWF aiuta a proteggere aree molto piccole come "riserve naturali" e quindi da spazio ad un'indiscriminata distruzione delle enormi terre rimanenti da parte dell'industria e di arraffatori vari. Il chiasso che fanno per il taglio "illegale" del legno, è una cortina di fumo per coprire il restante 95% degli abbattimenti considerati legali... 3. Il WWF aiuta a sviluppare posti remoti con larghe aree di natura intatta e a prenderne il controllo...Siccome questi posti remoti sono generalmente terre tribali di gente non assimilata, il WWF assiste i governi nel controllare queste persone e ad assimilarle nella massa. 4. Il WWF promuove una lucrosa industria turistica...

Come risultato di tutto questo chi ci perde sono le tribù di selvaggi e, anche se può sembrare paradossale ad un primo sguardo, la natura selvaggia in generale, per via del sacrificio di maggior parte delle terre. Come sempre, chi ci guadagna è il mondo ricco. L'oppressione delle tribù selvagge da parte dei conservatori della natura non è mai stato un punto di discussione. I risultati delle attività di conservazione della natura sono sempre stati manipolati per rendere implicito che i danni fatti alle popolazioni sono ripagati. Delle baraccopoli e la Coca-Cola non possono sostituire una cultura di tre milioni di anni...In Zaire i Pigmei Brawha sono stati buttati fuori dalla loro terra ancestrale per poter stabilire il parco nazionale di Kahuzi-Biega. Il WWF era coinvolto fino in fondo. Le vittime vivevano inizialmente in maniera dignitosa, nei loro modi tradizionali, ma adesso sono esposti a problemi come l'alcoolismo, la prostituzione, la povertà e lo sfruttamento da parte della vicina popolazione Bantu. Allo stesso modo i Pigmei Bambuti sono stati allontanati dal parco nazionale di Maiko a causa delle attività congiunte di governo e WWF. Nell'Africa centrale, il progetto Dzangha-Sangha diretto dal WWF fin dal 1988 è finito con la distruzione della vita e della dignità dei pigmei Baka e nella perdita della loro terra. In Ruanda i Pigmei Batwa sono stati cacciati dalla Foresta nazionale di Nyundwe nel 1994 per lasciare spazio ad un progetto di "conservazione della natura". Il WWF era implicato nella creazione di quest'area e come risultato i Batwa del Ruanda hanno perso la loro terra...In Kenya il Parco Nazionale di Tsavo Est è stato creato ed è diretto dal WWF sulla terra nativa dei Sanye. I Sanye sono stati severamente perseguiti come bracconieri nella loro stessa terra. Il risultato è stata la distruzione dei Sanye come tribù di cacciatori-raccoglitori. In Namibia gli Hai'om Bushmen sono stati forzati ad andarsene dalla loro terra, l'Etosha Pan, che il WWF ha deciso di chiudere e rendere "area di conservazione"...Nel Sud Africa i Bushmen sono stati cacciati dalla loro regione che adesso è usata come Parco Nazionale di Kalahari Gemsbock. Il WWF era ed e tutt'ora implicato nel progetto. Ancor peggio, continuano a snobbare le rivendicazioni di terra degli evacuati...In India i nomadi Gujjar nel Utar Pradesh sono vittime di un progetto di "riserva naturale" dove il WWF è coinvolto direttamente. Anche le ultime tribù aborigene, appartenenti alla razza negritto, sono vittime di progetti di Parchi Nazionali nelle montagne Nilgiri dove il WWF è particolarmente attivo. Nelle Filippine la Fondazione Haribon agisce come partner del WWF e ne riceve un considerevole supporto finanziario. Nel 1988 la Fondazione Haribon provò a fare uscire dalla loro terra ricca di foreste i Batak, aborigeni dell'isola Palawan, per lasciare spazio ad un'estensione del Parco Nazionale Mount Saint Paul. I Batak se ne sarebbero dovuti andare in un'area denudata e prendere parte al progetto di riforestazione. Il "Friends of people close to nature" (amici delle popolazioni vicine alla natura) o FPCN, riusci' a fermare quel piano ma la Fondazione Haribon continuò, con i fondi del WWF, a far "progredire" i Batak...Questo ha portato ad una più o meno forzata stabilizzazione da parte dei Batak, precedentemente popolo nomade, e ad una quasi completa perdita della loro cultura e delle loro tradizioni. In Malesia i Mannee, gli ultimissimi aborigeni ancora attaccati al loro stile di vita tradizionale, hanno perso l'accesso a metà della loro terra naturale nella zona di Banthat per via di un progetto di un Parco Nazionale in cui è implicato il WWF. La restante porzione di terra è aperta a tagliaboschi, agricoltori e coloni. Il WWF aveva in programma di evacuare il popolo Papua dall'area del Parco Nazionale Lorentz nella Papua occidentale, ora occupata dall'Indonesia. Ci sono molti altri casi di piccoli popoli vittime di attività e politiche di "conservazione della natura" da parte del WWF e dei governi. Come per la maggior parte dei "programmi di conservazione", questo è un fronte per l'espansione corporativa e distruttiva. Anche in Sardegna i progetti del potere si sono tinti di verde e vanno mano nella mano con gli interessi degli "ambientalisti" del WWF o di partito...Dietro la salvaguardia del cervo sardo, della foca monaca e del leccio sardo, in realtà ci sono precise strategie di una miglior gestione del territorio da parte delle multinazionali. I parchi rappresentano uno strumento utile in questa direzione ai padroni per poter espropriare la terra a chi in quella terra c'è nato e cresciuto e non ha nessun bisogno di un parco per "proteggere" la natura, per il semplice fatto che gli abitanti sono essi stessi parte della natura e conoscono bene la loro terra, ne conoscono le risorse e i limiti in cui queste risorse si possono prendere per non alterarne irrimediabilmente il delicato equilibrio...Chi veramente distrugge la natura e i suoi abitanti sono gli industriali, i politici tinti di verde e i parchi tecnologici che vedono la Sardegna come un buon campo sperimentale per i loro interessi militari ed economici...Dobbiamo opporci con forza all'oppressione che si abbatte sulle culture non-occidentalizzate. Dobbiamo supportare la loro lotta. C'è bisogno di persone che si sentano coinvolte. Non per dirgli cosa fare, né per comprare magliette o pagare quote, ma per unirsi attivamente alla resistenza dei popoli selvaggi di tutto il mondo attaccando il cuore del problema proprio qui, nel "nostro" ricco mondo occidentale. È da qui che partono progetti di sfruttamento umano e territoriale, ed è sempre qui che finiscono i prodotti di queste attività...
BOICOTTA IL WWF!

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