giovedì 26 aprile 2012

PERCHE' CONTRO IL CARCERE

"Diciamo cose semplici, perchè siamo spiriti semplici. I pensieri, i desideri, i sogni che cerchiamo di esprimere appartengono all’umanità fin dall’alba del suo apparire. Uno stuolo infinito di legislatori, politici, esperti, intellettuali e altri sostenitori di idee autorizzate hanno complicato ad arte le domande, facendo sentire sciocchi e inferiori tante donne e tante uomini che si sono sempre riferiti all’unico libro in cui si può trovare qualche risposta:quello dell’esperienza vissuta"


Siamo contro il carcere perché esso è nato e si è sviluppato per difendere i privilegi dei ricchi ed il potere dello Stato. Siamo contro il carcere perché una società non più basata sul denaro, sul profitto e sulla disuguaglianza, bensì sulla libertà e sulla solidarietà, non ne avrebbe bisogno. Siamo contro il carcere perché vogliamo un mondo in cui le "regole" vengano davvero decise in comune. Siamo contro il carcere perchè anche il crimine più efferato ci dice qualcosa di noi, delle nostre paure, delle nostre debolezze, e non serve a nulla tenerlo nascosto dietro delle mura. Siamo contro il carcere perchè i più grandi criminali sono quelli che ne detengono le chiavi. Siamo contro il carcere perché con la scusa di rieducare cerca di puntellare la tua testa, di plasmarla, di domare il tuo corpo e farti dire "sì signore" davanti alle assurdità più inconciliabili con la ragione. Siamo contro il carcere perchè nulla di buono cresce sulla coercizione e sulla sottomissione. Siamo contro il carcere perché vogliamo trasformare radicalmente questa società (e quindi trasgredirne le leggi), non integrarci pacificamente nelle sue città, nelle sue fabbriche, nelle sue caserme, nei suoi supermercati. Siamo contro il carcere perché il rumore della chiave nella toppa della cella è una tortura quotidiana, l’isolamento un abominio, la fine del colloquio una sofferenza, il tempo recluso una clessidra che uccide lentamente. Siamo contro il carcere perché quello dei secondini è sempre un corpo chiuso, pronto a proteggere ogni abuso e ogni violenza, disumanizzato dall’abitudine all’obbedienza e alla delazione. Siamo contro il carcere perché ci ha strappato troppi giorni, mesi o anni, oppure troppi amici, sconosciuti o compagni. Siamo contro il carcere perchè la notizia di un’evasione ci scalda il cuore più del primo giorno di primavera. Siamo contro il carcere perché il senso del giusto non lo si troverà mai in qualche codice. Siamo contro il carcere perché una società che ha bisogno di rinchiudere e umiliare è essa stessa carcere.
Anarchici

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