giovedì 24 maggio 2012

L'INTERVISTA AL COORDINAMENTO FERMARE GREEN HILL:FORFAIT!

Avevo deciso di intervistare il Coordinamento sia ovviamente per dargli ulteriore spazio (e in questo, dare altrettanto ovviamente loro la possibilità di potersi esprimere in un modo un pò diverso dal solito), sia soprattutto per affrontare almeno un paio di argomenti particolarmente delicati, ma essendo passato oltre un mese senza aver ricevuto nessuna risposta e mettendoci dentro tutte le ipotesi possibili, evidentemente c'è stato uno sgattaiolamento...Ma anche se cosi' non fosse e quindi queste risposte arrivassero (probabilmente nel mondo di Gargamella e puffo tossico) e anche se non è mia intenzione aprire chissà quale polemica, come si dice a Roma "nun s'ha da fa", mi sono rotto i coglioni. Perchè? Perchè il tutto stona, e non è corretto. Infatti, appena li ho contattati per proporre quest'intervista mi hanno risposto gentilmente ringraziandomi e scusandosi per il ritardo (qualche giorno), e fin qui ok. Gli rispondo subito e chiedo di attendere almeno una decina di giorni per farmi stendere bene le domande, ma anche per via di cose personali che mi stavano in un certo senso distraendo. Entro il tempo stabilito, quindi, la spedisco, ma non solo:ci tenevo cosi' tanto che un pò buffamente, ovvero considerando la possibilità di un quasi impossibile problema tecnico, gli rimando subito un'altra mail chiedendo di farmi sapere se quella precedente è arrivata:il giorno dopo ricevo la risposta, a pelle sento un che di forma, ma comunque mi viene assicurato che l'hanno ricevuta e che "a breve" risponderanno e spediranno...Ma che cosa significa, solitamente, a breve? Dieci giorni, due settimane al massimo proprio "a strapparla"? Difatti, poco più di una settimana dopo c'è il corteo a Montichiari e tutto ciò che di positivo in quel contesto accade (vedi l'articolo "Azione diretta dentro Green hill!" scorrendo in basso), quindi penso che hanno giustamente da fare, e attendo. Poi passano una decina di giorni e c'è la "Giornata mondiale contro Green hill e la vivisezione":riattendo ancora, anche se è ovvio che a quel punto penso che fra una cosa e l'altra il tempo per rispondere e spedire possono comunque trovarlo. Ma cos'è cosa non è e trallallero trallallà:niente. E siccome non mi è mai arrivata nessuna mail di spiegazione bensi' appunto regna il silenzio assoluto e di certo non mi metto ad elemosinare, fine (che poi non solo, anche altro è successo di strano, ma tralascio per più di un motivo). Cosi', ho deciso di fare una cosa che mai ho fatto in vita mia, e cioè pubblicare quest'intervista lo stesso, perchè voglio che i suoi contenuti vengano letti e portino ad una riflessione cosi' come doveva accadere se tutto andava come doveva andare, e anche se tali e come detto particolarmente delicati contenuti non la compongono interamente, appunto:la "piazzo" ugualmente nella sua interezza, perchè credo che sia giusto cosi', come del resto era giusto e corretto scrivere nel dettaglio tutta la vicenda..."Buona lettura".
A.

Cominciamo nel modo che in generale accomuna un pò tutte le interviste, ovvero come e quando nasce il Coordinamento fermare Green hill, ma anche come e dove solitamente preferisce muoversi, e dove no... // Come è stato fin'ora il vostro rapporto con i media ed il loro comportamento, l'approccio diretto (faccia a faccia) delle persone alla campagna, cosi' come il comportamento delle autorità? // Quali sono le cose migliori e peggiori che avete visto e/o vissuto? Sentite ad esempio di voler fare critiche o comunque riflessioni particolari su qualche aspetto della lotta per la liberazione animale, cosi' come eventualmente su voi stessi? // Solitamente, chi non si è mai mosso per combattere, anche quando sente un sottile richiamo nel voler cominciare a farlo ha comunque dentro di se remore e timori di vario tipo a causa di numerosi condizionamenti, e sicuramente in molti pensano che formare ad esempio un collettivo/gruppo del genere sia difficile, che non ne siano "all'altezza", etc...Ora:quando si ha veramente qualcosa a cuore prima o poi in un modo o nell'altro ci si muove per esso, ma senza stare qui a darvi eccessiva centralità chiedendovi di fare da chissà quale stupido esempio-guida, ve la sentireste comunque di dare uno sprono a suo modo importante per chi volesse "farne tesoro", dissipando e riducendo anche solo un pò certi dubbi, remore e timori attraverso la vostra esperienza? // Sollevo adesso una questione che ritengo molto importante e che non vorrei venisse interpetata come "purista" e simili perchè sarebbe cosa superficiale e fuori luogo (chi volesse leggere altro al riguardo, acceda a questo articolo:http://morirecontro.blogspot.it/2012/02/con-tro-le-associazioni-animaliste-la.html), ovvero:un determinato tipo di lotta allo sfruttamento animale è sempre stata giustamente caratterizzata (e con ottimi risultati) da diverse forme di azione "dal basso" ai danni dei luoghi di allevamento, di tortura e di quelli che sono in vari modi legati ad essi:allucchettamenti, presidi/volantinaggi, liberazioni, mail, telefonate e fax di protesta, boicottaggi, etc., con l'intenzione di salvare direttamente delle vite e di delegittimare, colpire ed affondare rifiutando di chiedere al potere di agire paradossalmente contro ciò di cui si alimenta, e muovendosi comunque in un ottica di liberazione dallo stesso in quanto tale (rimanendo quindi "nel basso")...Adesso, invece, con la raccolta di firme promossa dal Comitato Montichiari contro Green hill e con l'iniziativa "altrimenti ci arrabbiamo", la campagna ha virato in particolar modo verso questi metodi di pressione, cosa che, oltre all'aver posto in essere lo sprigionarsi di un intensa volontà popolare (almeno in buona parte di quanto possa sembrare) su un qualcosa, come sappiamo, di una delicatezza e di un importanza enorme, automaticamente mette in ballo ciò che segue:rafforzamento nella popolazione dell'idea che comunque il sistema debba essere "scosso" per "migliorarlo", che "i politici di merda non fanno, quelli buoni fanno", che "devono compiere il loro dovere", etc., e quella che le leggi (e quindi i divieti, i codici, il principio di "legalità" sull' "illegalità") siano di per sè giuste, servano, e via discorrendo, allontanando cosi' le persone ancora di più (o comunque quantomeno tenendole lontane) dall'imboccamento della "strada da percorrere", ovvero quella di una visione veramente radicale dell'esistente che colleghi sfruttamento animale e sfruttamento "dell'uomo sull'uomo", e che quindi ponga, appunto, potere e sfruttamento in quanto tali al centro di tutto, e con essi le varie forme di delega, elemosina/richiesta, prevaricazione e le loro numerosissime diramazioni e dinamiche causa/effetto, con ovviamente il fine di abbattere il sistema ed ottenere cosi' una vera, totale e definitiva liberazione per tutti gli esseri viventi che altrimenti non ci sarà mai, non quello di sottostare ad uno Stato che rimane al suo posto ma che per motivi di facciata, eventualmente, miracolosamente e temporalmente a propria discrezione pone un fermo su un aspetto del massacro...Quindi, cosa vi sentite di rispondere al riguardo? Avete forse avuto qualche tentennamento o "discussione" fra di voi prima di muovervi in questo modo, oppure no? // Finiamo nel modo che solitamente preferisco:esprimete tutto ciò che volete esprimere che non era incluso nelle mie domande... 

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