mercoledì 22 febbraio 2012

...E SUI FIORI DI BACH?

Il sistema ti vuole instupidito. Non cedere alle illusioni dei paradisi artificiali. Sono loro che ti vendono la droga che tu usi per "uscire" da una realtà che dici di voler combattere. Sono loro che, nascosti dietro leggi proibizioniste e blitz polizieschi, proclami ipocriti e vari apparati istituzionali di "sostegno" al drogato di turno hanno in mano il traffico delle sostanze stupefacenti, qualsiasi esse siano, per arricchirsi e controllare socialmente dando paradossalmente l'illusione ai ragazzi (e non solo), di atteggiarsi in modo anticonformista. Tu non hai bisogno di tutto questo. Sii lucido. Non hai bisogno di altre droghe oltre a quelle mediatiche o religiose, scolastiche, lavorative, familiari ed altro ancora. Sei già schiavo di stereotipi, denaro, educazione distorta e possessiva, apatia, disgregazione, armi, paura, ipocrisia...


Svegliati e alza la testa.
Libera il tuo vero essere.
Fallo ora.

E poi, ti serve davvero "sballarti" per stare bene? Hai davvero bisogno di drogarti per rilassarti, socializzare, ballare, ridere? Se anche fosse (ed è molto probabile), e vuoi delle soluzioni, cercale senza l'aiuto di niente. Se sei timido, siilo fino a che non ti "migliori" da solo. Se questo vuol dire, a volte, soffrire, soffri. Se volesse dire, a volte, essere triste, sii triste. Non scappare mai (o più) anche perché tanto, prima o poi, tornerai sempre al punto di partenza. E' inevitabile questo. Ma l'importante, però, è che queste soluzioni tu le voglia davvero dentro di te e per te, anche perché chi ha decretato che essere introversi o altro ancora sia un vero problema sempre e comunque? Per chi? Quando? Con quali ritmi e dove? Non farti mai inseguire dal tempo. Coltiva la pazienza, porta avanti ciò che senti senza farti influenzare. Non avere mai paura di essere ciò che sei perché, altrimenti, tu non sarai mai. Nel rispetto di chi usa sostanze (ma anche di chi beve) e delle esperienze di ogni individuo, perché qui nessuno grida ciecamente alla "morte" di nessun'altro.
A. (2007)

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