sabato 11 aprile 2015

...PER IL VEGETARISMO!
Sono vegetariano più o meno da 12 anni ormai, e ti assicuro che smettere di mangiare carne può essere facile. Io stesso ero, a causa di una cultura che mi imponeva di farlo come fosse normale, un autentico carnivoro. Mangiavo carne di ogni tipo, e anche spesso. Ero un ignorante che, con una consistente parte della sua alimentazione, assecondava numerosi assassinii...A tavola c'era spesso la carne, ed io sono cresciuto con questa macabra abitudine. Un giorno, dopo un periodo di riflessione interiore che si  rafforzò di conseguenza alla ricezione di varie informazioni attraverso, ovviamente, canali non ufficiali, smisi. Diedi un taglio netto. E da li' in poi, le difficoltà nel proseguire in questo mio percorso furono pochissime (e dovute soltanto ad un mio processo psico-fisico di smaltimento di certi "alimenti")...La cultura dominante ci impone una ristretta concezione domestica non solo di moltissimi aspetti della vita e quindi anche di noi stessi ma, di conseguenza, anche del nostro rapportarci con gli altri esseri viventi...Difatti, "facciamo" una netta divisione fra quali sono coloro che meritano di avere affetto e/o comunque il diritto alla vita e quali invece no ed è una cosa, questa, di una stupidità assoluta. Gli animali sono esseri senzienti capaci di provare sensazioni, emozioni e sentimenti, come appunto ben sanno tutti coloro che hanno in casa un cane o un gatto...Ma una mucca in realtà non è molto diversa da un cane, sotto questo punto di vista:è un essere intelligente, affettuoso, curioso...Però, determinati animali vengono invece trattati e considerati come nient'altro che oggetti. Smettere di mangiare carne (ma anche magari derivati animali in genere e quindi diventare vagan) è un dovere in quanto esseri viventi per il rispetto della vita altrui, di se stessi ed anche del pianeta, come capirai leggendo le righe qui sotto...Non dare quindi ascolto a ciò che ti dicono i "medici", gli "esperti", i "salutisti", ed altra gente che lavora al soldo del sistema:non è vero che mangiare carne è salutare, cosi' come non è vero che è normale farlo perché "l'essere umano è cacciatore di natura"...Sono tutte stronzate, anche perché di sicuro tu non abiti in una caverna "piantata" nel mezzo di un territorio costituito di sole rocce, e quindi non coltivabile...Questi sono soltanto atteggiamenti da intelligenza ristretta, pura apatia mentale e pochissima sensibilità. Non vivere come un automa annebbiato che compie quotidianamente gesti e sforzi per ottenere cose nella maggior parte dei casi futili e inutili, per poi adagiarti negli alibi con il fine di non compiere scelte veramente sensate e veramente importanti come appunto il diventare vegetariano, solo per un fattore egoistico/borghesotto di "piacere del palato"...Detto questo, io non sto qui a parlare da persona del tutto coerente, perché appunto, sono quantomeno fin'ora vegetariano, non vegano, quindi sono conscio di non essere esente a 360° dallo sfruttamento animale nella mia alimentazione, però allo stesso tempo mi sento lo stesso di spronare con forza chi ancora, come minimo, non ha smesso di cibarsi di cadaveri...Spero che l'articolo sottostante sia quindi in qualche modo esauriente. L'ho preso da un sito e l'ho assemblato e ritoccato un pochino. Avrei potuto sicuramente approfondire di più il tutto addentrandomi nei molteplici ragionamenti sottili o meno sottili che si possono fare riguardo un argomento cosi' delicato e importante, comunque credo che già cosi' sia per molti aspetti abbastanza valido...In fondo, poi, ho messo delle citazioni che, "al di là" delle opinioni che io ho su determinati personaggi che le pronunciarono e dei ruoli che ricoprirono nella società, mi piacciono.
A. (2009/2015)


Affinchè l'attività di allevamenti, mangimifici, impianti di macellazione e catene di distribuzione risulti economicamente compatibile con i livelli produttivi richiesti dal mercato è necessario che il prezzo di carne, latte e uova rimanga accessibile per il maggior numero possibile di consumatori. Per essere sostenibile, la zootecnia chimica e intensiva deve quindi massimizzare i profitti basandosi sul ribasso delle spese. Ormai il 99% degli allevamenti sono intensivi: gli animali vengono allevati in spazi ristrettissimi, senza mai la possibilità  di uscire alla luce del sole...Ogni tanto si vedono delle vacche al pascolo, è vero, ma sono solo quell'1% di animali più "fortunati" che vengono trattati meno peggio...Anche a questi tocca, comunque, la stessa fine degli altri, ovvero il macello...Li', vengono ammazzati senza pietà, senza alcun sentimento di compassione, senza sentire che si tratta di esseri senzienti...Sono semplicemente dei  "capi" da abbattere. I macelli sono sempre nascosti alla vista del pubblico:per potersi nutrire di animali, le persone devono allontanare il pensiero della loro uccisione. Ci deve essere separazione tra l'immagine dell'animale vivo nella "fattoria" (che oggi ormai non esiste quasi più ed è sostituita dagli allevamenti intensivi) e la sua carne da infilzare con la forchetta...Se ciascuno dovesse ammazzare da se gli animali che mangia, sicuramente molti di loro avrebbero salva la vita. Nel corso della sua esistenza (80 anni in media), ogni italiano uccide per cibarsene circa 1.400 animali tra bovini, polli, tacchini e altri volatili, maiali, conigli, e cavalli...A pagare il costo degli allevamenti intensivi sono innanzi tutto gli animali allevati, ai quali sono imposte situazioni di estrema sofferenza. Negli attuali allevamenti industrializzati, miliardi di animali destinati al macello sono costretti a vivere incatenati o chiusi in gabbie sovraffollate incompatibili con le loro esigenze fisiologiche, privati della minima libertà di movimento, impediti nella pratica di istinti affettivi e sessuali, mutilati, sottoposti a costanti terapie antibiotiche ed ormonali (sia per prevenire l'esplosione di epidemie che per velocizzare la loro crescita), ad un illuminazione ininterrotta che impedisce loro di dormire, nutriti con alimenti inadeguati, chimici e innaturali (fino ai casi delle mucche costrette al cannibalismo), costretti a respirare un'aria satura di anidride carbonica, idrogeno solforato, vapori ammoniacali, polveri varie e povera d'ossigeno...Gli animali sfruttati in questo modo, oltre a manifestare gravi patologie organiche e psicologiche (galline che si uccidono beccandosi fra loro, cannibalismo della madre verso i piccoli fra i conigli, suini che si divorano la coda etc.etc.), subiscono menomazioni e manipolazioni genetiche. Si tenta a volte di arginare l'aggressività degli animali, ad esempio dei maiali, mettendo dei "giocattoli" all'interno dei box come vecchi copertoni, sui quali gli animali si possono sfogare...Cosi', anzichè rimuovere la causa di stress si "cura" solo il sintomo, ovvero l'aggressività. Le pecore sono, per ora, le uniche a vivere per lo più all'aperto, ma sono tosate in maniera brutale in pieno inverno, e sono costrette a sopportare i rigori dell'inverno senza la protezione naturale del loro mantello...Gli agnellini maschi sono uccisi a poche settimane di vita, specialmente in occasione delle festività pasquali...Inoltre, le pecore sono costrette a figliare continuamente e, non appena sono meno "produttive", vengono macellate...Un momento di grande sofferenza per le pecore è quello della tosatura, durante il quale vengono maneggiate molto rudemente dai tosatori, e spesso rimangono ferite durante l'operazione. Nelle razze più pregiate viene procurata una ferita circolare attorno all'ano, in modo che con la cicatrizzazione si crei una zona che separa la lana dalllo stesso, cosi' che la lana non si sporchi...L'Italia è uno dei pochi paesi al mondo che consuma carne di cavallo. I cavalli arrivano dai paesi dell'est dopo una vita di duro lavoro, con viaggi estenuanti in condizioni infernali, per venire infine ammazzati nei macelli...La morte degli animali allevati è preceduta, appunto, da trasporti lunghi ed estenuanti verso i mattatoi. Stipati nei camion, senza potersi muovere per molte ore e spesso molti giorni, senza poter bere o mangiare, soffrendo il caldo o le intemperie arrivano al macello in gravi condizioni di stress, spesso cosi'debilitati da non riuscire nemmeno ad alzarsi...Qui, a causa della rapidita'delle linee di macellazione (talvolta fino a 400 capi all'ora ognuna) spesso non sono storditi in maniera corretta e sono quindi coscienti quando viene loro tagliata la gola, quando sono scuoiati, decapitati, squartati, o quando giungono nell'acqua bollente delle vasche di scottatura. Un operaio di un macello americano, nel corso di un'intervista, ha dichiarato che almeno il 15% degli animali muore ogni giorno "pezzo dopo pezzo", roteando gli occhi e muovendo la testa (alcuni suoi colleghi usano protezioni da hockey per non subire gravi lesioni dagli animali agonizzanti). Per i suini il momento del macello è particolarmente penoso, perché il numero delle uccisioni è altissimo, anche 1.000 animali in una mattinata. In queste situazioni lo stordimento molte volte non viene ben applicato, e quindi gli animali vengono sgozzati e poi gettati nelle vasche di acqua bollente ancora coscienti... Infatti, quando se ne esaminano i polmoni, molto spesso si vede che contengono sia sangue che acqua. Il che dimostra che gli animali erano ancora vivi e hanno respirato acqua bollente quando sono stati gettati nelle vasche. L'unica morte davvero indolore renderebbe necessario narcotizzare l'animale, ma questo non è possibile, perchè le sue carni devono poi essere mangiate. Ma anche se esistesse un tipo di macellazione senza sofferenza, è chiaro che non sarebbe comunque accettabile perchè è l'idea stessa di uccidere un animale, come se potessimo disporre della sua vita a nostro piacimento, che è totalmente inaccettabile. Per quanto riguarda i pesci, la loro morte è ancora peggiore:muoiono asfissiati, in una lenta agonia muta, perchè non siamo in grado di sentire i suoni che emettono...A volte arrivano nei banchi delle pescherie ancora vivi a terminare la loro agonia nel ghiaccio. I crostacei e i molluschi finiscono bolliti vivi. Accade molto frequentemente che gli animali non vengano macellati nel macello più prossimo all'allevamento... Gli animali sono stipati negli autocarri come detto senza alcuna possibilità di riposo, senza bere, senza mangiare, compresi i cuccioli...Molti di  loro arrivano a destinazione in pessime condizioni, mentre altri muoiono durate il viaggio. Nel camion, se un animale cade, spesso non riesce a rialzarsi, viene calpestato e subisce fratture alle zampe o al bacino. Questi animali, se possibile ancora più sfortunati degli altri, mentre tutti vengono spinti verso il mattatoio rimangono sul veicolo in preda a dolori lancinanti, per poi essere agganciati agli arti fratturati e trascinati fuori. Non vengono sottoposti ad eutanasia (gli allevatori non vogliono perdere soldi), ma "aspettano" il loro turno di macellazione...Gli animali che muoiono lungo il viaggio vengono invece buttati in un mucchio in quella che viene chiamata la "pila dei morti"...Il trasporto è particolarmente duro per i cavalli poichè, dato che in Italia non ne vengono "prodotti" abbastanza, i macellai si riforniscono appunto nell'est europeo, dove i cavalli sono ancora usati e, dopo una vita di lavoro, vengono a concludere la loro esistenza nei mattatoi e sulle tavole del "nostro paese"...Per motivi di profitto, gli animali vengono stipati all'inverosimile, mescolando tra loro individui ammalati, debilitati e anche molto giovani. I polli, essendo di poco valore, subiscono un trattamento ancora peggiore perchè se qualcuno muore durante il tragitto, la perdita è minima. Gli autocarri vengono caricati di notte, gli operai devono caricare 25.000 animali nel minor tempo possibile, e quindi essi vengono trattati rudemente lanciati di mano in mano come fossero palloni fino a essere stipati nelle gabbie...Il mondo moderno industrializzato minaccia l'ambiente naturale in più e più modi. Di queste minacce, e di come porvi rimedio, si discute da anni in vari ambiti. Ma viene sempre trascurato un fattore fondamentale: l'allevamento di bovini e altri animali per l'alimentazione umana. L'allevamento su vasta scala, sia di tipo intensivo (in grosse stalle senza terra dove gli animali sono stipati, come accade in Italia) sia di tipo estensivo (i grandi ranch degli Stati Uniti, o i pascoli nei paesi del sud del mondo) è chiaramente insostenibile dal punto di vista ecologico. Lo è stato nel passato, ma ogni volta si sono scoperte nuove terre da sfruttare e ogni volta e'ricominciata l'invasione dei bovini...Ormai, però, la metà delle terre fertili del pianeta viene usata per coltivare cereali, semi oleosi, foraggi, proteaginose, destinati agli animali. Per far fronte a questa immensa domanda (in continuo aumento, in quanto le popolazioni che tradizionalmente consumavano poca carne oggi iniziano a consumarne sempre di più), si distruggono ogni anno migliaia di ettari di foresta pluviale per far spazio a nuovi pascoli o a nuovi terreni da coltivare per gli animali che in breve tempo si desertificano, e si fa un uso smodato di prodotti chimici per cercare di ricavare raccolti sempre più abbondanti...Oltre alla perdita di milioni di ettari di terra  coltivabile (che potrebbero essere usati per coltivare vegetali per il consumo diretto degli umani), e oltre all'uso indiscriminato della chimica vi è la questione dell'enorme consumo d'acqua in un mondo irrimediabilmente assetato. I pericoli per la salute umana che derivano dal consumo di alimenti di origine animale (carne, pesce, uova, latte e latticini) sono molti, non tutti evidenti e conosciuti alla maggior parte delle persone, anche se negli ultimi tempi si è iniziato a parlarne. Varie epidemie sono scoppiate, in tempi remoti e recenti, tra gli animali d'allevamento, portando con se il serio pericolo (in alcuni casi diventato realtà) di contagio animale-uomo. Gli animali negli allevamenti intensivi sono imbottiti di antibiotici e farmaci di vario genere, e i pesci pescati nei mari sono un concentrato delle sostanze tossiche di cui le acque sono oggi "ricche". Ma anche tralasciando tutti questi pericoli, rimane comunque il fatto che una dieta a base di alimenti di origine animale è inadatta all'organismo umano, e porta a tutte quelle malattie degenerative che costituiscono le prime cause di morte nei paesi ricchi. Ed anche supponendo, per assurdo, che gli animali non possano trasmetterci alcuna infezione e non siano infarciti di farmaci, anabolizzanti e sostanze tossiche, rimane comunque il fatto che una dieta a base di alimenti di origine animale è lo stesso inadatta all'organismo umano. Per prevenire e curare le più comuni e gravi patologie degenerative tipiche dei paesi industrializzati occorre cambiare dieta limitando di molto, o escludendo del tutto, i prodotti di origine animale. Negli ultimi anni il mito delle proteine animali è stato abbandonato anche dai nutrizionisti che in passato lo sostenevano. E' stato ampiamente dimostrato che molti vegetali possiedono il medesimo contenuto proteico delle carni e che possono soddisfare il nostro fabbisogno di aminoacidi essenziali e non essenziali: legumi, cereali integrali, verdure, semi e noci contengono tutti gli aminoacidi. Non è neppure necessario combinare questi alimenti in un unico pasto, come anni fa consigliava erroneamente la teoria della complementarità delle proteine. Le proteine di soia, inoltre, equivalgono nutrizionalmente a quelle animali e, se lo si desidera,possono costituire quasi l'unica fonte di assunzione proteica. Le patologie cardiovascolari, neoplastiche e l'obesità sono in diretta relazione con l'eccessivo consumo di grassi, in particolare di grassi saturi, che fanno depositare il colesterolo nei vasi arteriosi, causando danni irreparabili all'organismo umano. I prodotti di origine animale sono ricchi di questi grassi, mentre i vegetali ne sono poverissimi. Un cospicuo numero di studi epidemiologici dimostra che un'alimentazione priva di alimenti di origine animale è la più confacente alle esigenze dell'organismo umano e numerose pubblicazioni hanno accertato come (grazie all'abbondante introduzione di vitamine, minerali, fibre, carboidrati complessi, oligoelementi, biostimoline e molte altre sostanze sinergiche) nelle persone che si alimentano in questo modo sia considerevolmente minore l'incidenza di gravi patologie quali tumori, ipertensione, arteriosclerosi, infarto, ictus, diabete, obesità, osteoporosi, calcoli ed altre patologie che costituiscono le principali cause di malattia e mortalità nei paesi industrializzati...Circa 24.000 persone muoiono ogni giorno a causa della fame, della denutrizione e delle malattie ad essa collegate. Di queste,circa 18.000 sono bambini...Ciò significa che ogni settimana muoiono circa 170.000 persone, ogni mese circa 700.000, ogni anno quasi 9 milioni...In totale, un miliardo di individui non ha cibo a sufficienza mentre un altro miliardo consuma carne in maniera smodata. E' questo il problema di fondo:lo squilibrio nella distribuzione delle risorse. L'attuale disponibilità di derrate alimentari potrebbe consentire a tutti gli abitanti del pianeta di assumere un numero sufficiente di calorie, proteine, e altri nutrienti necessari. Le produzioni attuali di cereali e legumi sarebbero sufficienti a sfamare tutti, occorrerebbe solo consumare direttamente i vegetali anzichè usarli per nutrire gli animali... Ovviamente, però, il problema della ridistribuzione delle risorse non è causato soltanto dallo spreco dovuto allo smodato consumo di carne da parte dei paesi ricchi ma bensi' è sicuramente più ampio, però questi specifici sprechi vi contribuiscono comunque in maniera molto profonda significativa...Nei paesi poveri sono state incentivate le produzioni di cereali destinate ad essere esportate e successivamente utilizzate come mangime per l'allevamento intensivo del bestiame, bestiame che si trasforma in tonnellate di carne e va a costituire la dieta squilibrata del nord del mondo, dove l'emergenza sanitaria è ormai costituita dall'obesità e da tutte le malattie connesse alla sovralimentazione e all'eccessivo consumo di prodotti animali, mentre il sud del mondo si vede sottrarre le proteine vegetali con cui potrebbe garantire la sopravvivenza ai suoi figli...


"Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia. I francesi hanno già scoperto che il colore nero della pelle non è un motivo per cui un essere umano debba essere abbandonato senza riparazione ai capricci di un torturatore. Si potrà un giorno giungere a riconoscere che il numero delle gambe, la villosità della pelle o la terminazione dell'osso sacro sono motivi egualmente insufficienti per abbandonare un essere sensibile allo stesso fato. Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? La facoltà di ragionare o forse quella del linguaggio? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza paragone animali più razionali, e più comunicativi, di un bambino di un giorno, o di una settimana,o persino di un mese...Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe? Il problema non è "Possono ragionare?", nè "Possono parlare?", ma  "Possono soffrire"..." (Jeremy Bentham, filosofo) / "E' pericoloso svegliare il leone, il dente della tigre è fatale, ma la cosa più spaventosa di tutte e'l'uomo nella sua follia" (Friedrich Schiller, poeta e drammaturgo tedesco) / "Ci sono infatti molti amanti della caccia che si sono veramente induriti, tanto da uccidere ed essere cattivi; sono creature disgustose che hanno la passione del sangue, che sono abituate a sentire i lamenti e che si trovano a loro agio solo tra i piaceri chiassosi e inebrianti. Altri hanno scoperto il piacere di cacciare a causa dell'educazione rozza ricevuta. Ciò vale non solo per i cacciatori di professione, ma anche per molti nobili di campagna e altre persone simili che non hanno imparato un lavoro ragionevole ed umano e, senza riflettere, non sanno ammazzare il proprio tempo se non con la caccia" (Wilhelm Dietler, professore di filosofia tedesco, autore) / "Nello spazio in cui vive un cacciatore possono vivere dieci pastori,cento contadini e mille giardinieri. La crudeltà contro gli animali non può essere conciliabile nè con una vera cultura,nè con una vera erudizione. E' uno dei pesi più caratteristici di un popolo grezzo e ignobile"  (Alexander v. Humboldt, naturalista e geografo tedesco) / "Qualsiasi cosa un uomo faccia agli animali,gli verrà ripagata con la stessa moneta" (Pitagora, filosofo greco e matematico) / "La compassione e l'empatia per gli animali generano compassione ed empatia per gli esseri umani. La crudeltà verso gli animali genera crudeltà verso gli esseri umani" (Mark Bekoff e Jane Goodall, da "Insieme ai nostri amici animali") / "Essere vegetariano è la mia protesta verso il comportamento collettivo. Essere vegetariano significa essere in disaccordo. In disaccordo su come va il mondo oggigiorno. Carestie, crudelà. Dobbiamo prendere una posizione contro queste cose. Il vegetarismo è la mia presa di posizione. E penso che sia una presa di posizione consistente" (Isaac Bashevis Singer) / "L'uomo che uccide un animale oggi, è l'uomo che domani ucciderà la gente che lo disturberà" (Diane Fossey)"La violenza ha le proprie radici nella debolezza" (Seneca) "Il destino degli animali è indissolubilmente collegato al destino degli uomini" (Emile Zola)"Sono fermamente convinto che cessare di nutrirsi di animali rappresenta un momento imprescindibile nella graduale evoluzione della razza umana" (H.D. Thoreau) "Fino a quando non mostrera'compassione per tutte le creature viventi, l'uomo stesso non troverà pace" (Albert Schweitzer) "Tutto ciò che può sentire dolore non dovrebbe essere sottoposto al dolore" (R.M. Dolgin) / "Più volte ho pensato che per quanto riguarda il suo comportamento verso gli animali, ogni uomo è un nazista" (Isaac Bashevis Singer - 1904/1991 -, scrittore ebreo e vegetariano)"Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l'oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato" (Elie Wiesel)"I nostri nipoti un giorno ci chiederanno:"Dov'eri tu durante l'Olocausto degli animali? Che cosa hai fatto per fermare questi crimini orribili? A quel punto,non potremo usare la stessa giustificazione per la seconda volta, dicendo che non lo sapevamo" (Helmut Kaplan)"Ho sempre sentito che c'era qualcosa di eticamente ed esteticamente osceno nel prendere un bell'animale senziente, colpirlo alla testa, tagliarlo a pezzi e rimpinzarmi" (Alex Hershaft, sopravissuto all'Olocausto nazista, vegetariano dal 1962, fondatore di Farm)

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