lunedì 22 giugno 2015

Per richiedere copie dell'opuscolo
(6 euro, sconto del 50% per i distributori) scrivere a: 
"Il Silvestre", c/o F. Bonamici, C.P. 88, 56127 Pisa centro

domenica 21 giugno 2015












VENERDI' 26 GIUGNO, DALLE 19

“L'ITAGLIANO DE ROMA”
Sonetti trasecoli circumteverini sbiashicati da Pepper Mosho (VIII sec /⁠ 1966)


A seguire:cena e bicchierata; dopo cena stornelli d’autore e non, e canzoni de strada. Iniziativa a sostegno dell’apertura della biblioteca anarchica “Sabot” e del progetto di corrispondenza con i detenuti per un supporto di solidarietà. Nel “Sabot” vi sarà inoltre lo storico Anarchivio-Biblioteca “Errico Malatesta”.

BIBLIOTECA/⁠INFOSHOP LA TALPA
(Via Ostuni n. 9, Quarticciolo, Roma)
Tram 14 -⁠ Bus 451 -⁠ Bus notturno: 12

venerdì 19 giugno 2015






PRESIDIO SOLIDALE CON I DETENUTI IN LOTTA NEL 
CARCERE DI SPINI DI GARDOLO (TRENTO)

Nei giorni scorsi i detenuti del carcere di Spini hanno dato vita ad una forte protesta (battiture, lenzuola incendiate, bombolette del gas fatte esplodere nei corridoi) contro le restrizioni imposte dal nuovo direttore, Valerio Pappalardo. Limitazioni alle telefonate e ai colloqui, divieto di usare il campo da calcio sono le cause immediate della protesta, ma sullo sfondo c'è sempre il ruolo dei magistrati di sorveglianza (Arnaldo Rubichi in particolare) che negano sistematicamente l'applicazione delle misure alternative al carcere. Alla protesta l'amministrazione penitenziaria ha reagito con pestaggi e isolamento, facendo intervenire i Gruppi Operativi Mobili (tristemente noti per le torture inflitte nella caserma genovese di  Bolzaneto, contro i manifestanti anti - G8, e per i numerosi pestaggi in tante altre carceri). Parecchi prigionieri si trovano in infermeria, ancora una volta il direttore sanitario (Ramponi, responsabile anche del Pronto Soccorso dell'ospedale Santa Chiara) copre l'operato delle guardie.

Per rompere l'isolamento.
Per esprimere la nostra solidarietà ai detenuti in lotta.


SABATO 20 GIUGNO, DALLE 15.00

Alcuni nemici del carcere

mercoledì 17 giugno 2015


ACILIA (ROMA):CAMPEGGIO ANTI-SGOMBERO ALLE CASE VECCHIE

Ad inizio autunno abbiamo occupato una vecchia fattoria abbandonata a Dragoncello, nella periferia sud di Roma. I casali e le stalle sono disastrate e diverse zone del terreno circostante sono state utilizzate come discarica per anni. Nonostante la mole di lavoro che ci aspetta, siamo mosse-i dalla voglia di sperimentarci in pratiche di autocostruzione e autoproduzione, in una dimensione collettiva libera da compromessi con le istituzioni. Abbiamo cominciato a ripulire il canneto ed il frutteto, a sistemare uno dei casali e ad occuparci della terraPartendo da una riflessione sul nostro quotidiano, vogliamo mettere in discussione l'abitudine alla delega dei nostri bisogni e desideri, la costrizione al lavoro e le relazioni gerarchiche e sessiste che spesso riproponiamo anche fra di noi.  Crediamo nell'azione diretta e nell'iniziativa delle singole persone che crescono insieme nello scambio e nell'apprendimento di conoscenze, che lottano per il superamento dei ruoli di genere e di una cultura del dominio, patriarcale e antropocentrica, generando percorsi di autogestione e autonomia. Il 27 Maggio alle 7.30 ci hanno sgomberato con un dispiegamento di 40 agenti tra cui digos, carabinieri e antisommossa. Hanno messo sotto sequestro l'intera zona, impedendo anche l'accesso pedonale alla riserva, mettendo reti e filo spinato. Hanno murato il casale con i nostri effetti personali e gli attrezzi da lavoro dentroDopo una lunga giornata passata tra i commissariati di Acilia e Roma, quattro di noi ne sono uscite-i con una denuncia di occupazione. Il giorno dopo lo sgombero, più contente-i di prima, ci siamo risvegliate-i a casa, nel senso che abbiamo ri-occupato le CASE VECCHIE! Per il solstizio d'estate organizziamo due giorni di iniziative che aprono l'inizio di un CAMPEGGIO AUTOGESTITO e ANTI-SGOMBERO che durerà a oltranza... Ri-occupando le Case Vecchie vogliamo riprendere i laboratori e i discorsi che abbiamo iniziato e che cominciano a dare i loro frutti...  Ci interessa anche pensare a nuovi laboratori o iniziative a partire dalle idee che ci verranno insieme. Il 21 Giugno alle 10 inizierà il campeggio con il treeclambing (arrampicata sugli alberi). Chi ha le attrezzature per fare scalata, può portarle. In serata  stornellata attorno al fuoco. Il 22 Giugno dalle 10 lavoriamo nell'orto e autoproduciamo il Bokashi, un tipo di concime naturale. Durante il campeggio abbiamo immaginato diversi momenti di confronto e scambio, dagli esperimenti di agricoltura “rigenerativa” nell'orto, alla battitura del ferro con la forgia, alle iniziative di dibattito sulla lotta armata delle donne in Kurdistan, alla presentazione di un opuscolo sul sessismo tra persone antiautoritarie. Ad oltranza fino a settembre ci sarà un laboratorio artistico per costruire gli oggetti scenici di uno spettacolo teatrale si metterà in scena qui e che sarà benefit per le prigioniere.  Per colazioni, pranzi e cene facciamo bellavita! Ognuna porti quello che vorrebbe trovare!   

SUL CORTEO ANTIMILITARISTA DELL'11 GIUGNO ALL'AEROPORTO MILITARE DI DECIMOMANNU (SARDEGNA)


L'irruzione all'interno del cosiddetto "limite invalicabile" fa parte della storia del movimento sardo per la liberazione dalla servitù militare, sin dall'occupazione delle terre di Pratobello, Orgosolo 1969. L'invasione del poligono di Capo Frasca, il 13 Settembre scorso, ha rappresentato un momento importante di rilancio per questa pratica, una ripresa che ha contribuito a ottenere importanti risultati, come la riduzione delle giornate di bombardamento e l'annullamento o lo spostamento di tre imponenti esercitazioni militari internazionali. Questi recenti successi devono aver provocato non pochi pensieri e preoccupazioni alle autorità politiche e militari, e questo probabilmente spiega l'atteggiamento duro e provocatorio che la polizia ha tenuto nella giornata dell'11 Giugno. Infatti il corteo è stato caricato appena pochi minuti dopo il suo arrivo alle reti dell'aeroporto. Di fronte alle aggressioni, alle provocazioni poliziesche, alle ripetute cariche e ai lanci di pietre da parte dei militari, i manifestanti hanno dato prova di grande dignità e determinazione resistendo a lungo, mantenendo la pressione lungo il perimetro della base e rifluendo tutti insieme. A questa bella giornata di lotta, cui hanno partecipato gruppi e individui da tutta l'isola e dal resto d'Italia, sono seguite dichiarazioni minacciose delle autorità di polizia, che parlano di "massacro" per poco evitato, arresti imminenti e vaneggiano di "infiltrati black bloc" spuntati nel bel mezzo delle campagne decimesi. Questo patetico tentativo di criminalizzazione non può fermare la volontà di liberazione che anima il nostro movimento né cambiare le nostre strategie perché chi vive di guerra non va lasciato in pace. Stiano sicuri questi signori che faremo di tutto affinché "non sussistano le condizioni per operare con serenità", preoccupatevi.


RETE NO BASI
Né qui né altrove

venerdì 12 giugno 2015



BERGAMO, GIOVEDI' 18 GIUGNO
A FIANCO DEL POPOLO MAPUCHE

Dalle 19.00 CENA VEGAN BENEFIT & Incontro con i/le compagn* della Rete in difesa del Popolo Mapuche: il popolo Mapuche lotta per la liberazione dei propri territori usurpati dallo stato cileno e dallo sfruttamento delle multinazionali che si distinguono sempre più come ecoterroristi (con pieno coinvolgimento di Enel italia, responsabile di un mega progetto idroelettrico nell Wallmapu - terre mapuche). Con sensibilità internazionalista e di liberazione, sosteniamo la cassa per le spese legali dei Lagmien del Pilmaiken - un progetto di recupero e occupazione nella regione dei fiumi a sud del Chile - per i/le compagn* soggetti/e ad una forte repressione e ai quali viene applicata la legge antiterrorista di Pinochet. Ne parleremo con una compagna rientrata ora dai territori.

Laboratorio Anarchico LA*ZONA
Via Bonomelli n. 9
(lab.lazona@gmail.com)