mercoledì 16 aprile 2014

Sleeping dogs, The Apostles
Soldiers of fortune, Crass
Faction, Omega tribe, D&V
Lack of knowledge, Amebix
Null and void, The Mob
Polemic attack, Poison girls
Conflict, Flux of pink indians
Youth in Asia, Annie anxiety, Dirt 
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martedì 15 aprile 2014

PISA:CORTEO CONTRO LA MORTE NUCLEARE - Esprimere, attraverso un corteo a Pisa, opposizione al progetto in corso di smantellamento del reattore nucleare del CISAM, significa rifiutare l’incubo atomico, qui, dovunque e in qualsivoglia forma si manifesti.  Il decommissioning del reattore sperimentale pisano, primo esperimento del genere in Italia, farà evidentemente da apripista a quelli delle altre obsolete centrali nucleari dislocate sul territorio. “Esperimento riuscito!”, plaudiranno i suoi promotori, “l’opinione pubblica è lubrificata, il tessuto sociale pronto e connivente; fatta eccezione per il solito manipolo di eretici facinorosi, bastian contrari per definizione, ben pochi muovono obiezione”. Già perché non dimentichiamo che, dopo il referendum del 2011, fresco di shock per l’esplosione dell’impianto di Fukushima, lo Stato italiano non ha potuto che abbandonare, esclusivamente nella propaganda politica di facciata, il rilancio del nucleare per la produzione di energia, ben consapevole di poterlo riciclare dalla finestra a tempo debito. La memoria storica, sappiamo, è una qualità scomoda alla civiltà moderna:“manipolare per concertare” è un virtuoso motto decisamente più al passo con i tempi. Di fatto, l’ipotesi nucleare, irrinunciabile tassello per un complesso socioeconomico fondato sulla sovrapproduzione energetica, non è mai stata accantonata. Ne è prova lampante il proliferare di ricerca scientifica, civile e militare, pubblica e privata, in questo settore. E Pisa, ancora una volta, si fa pioniera. L’università di Ingegneria nucleare di Pisa, ad esempio, parte del CIRTEN, un consorzio interuniversitario per la ricerca tecnologica nucleare formato da alcuni atenei quali quelli di Milano, Torino, Bologna, Padova, Palermo e Roma, studia e progetta quei reattori di quarta generazione che vengono sperimentati, per il momento, nei paesi dell’est Europa. Anche in questo la necessità di dare un segnale proprio a Pisa, una città dove tanti progetti vengono ideati e si sviluppano nel più totale silenzio, nella più ipocrita complicità. Non possiamo cadere nel tranello del “volevate uscire dal nucleare, noi lo stiamo facendo. Di cosa vi lamentate?!”. Vogliamo ribadire ancora una volta che quello dell’energia atomica è stato e continuerà ad essere il sogno e il motore di una civiltà energivora e devastante per l’ambiente, che rincorre unicamente il profitto di pochi a discapito del pianeta e di chi lo abita. Non si tratta certamente di trovare soluzioni alternative, non siamo noi a dover trovare soluzioni ai danni creati da questi specialisti del terrore, saranno loro a trovarle quando saranno messi alle strette dalla determinazione di una lotta senza compromessi. SABATO 3 MAGGIO, PIAZZA SANT'ANTONIO, ORE 15.
Villa Panico, Garage anarchico, Il Silvestre

domenica 13 aprile 2014

L'8 Aprile, su richiesta della stessa PM, sono state revocate (dopo quasi un anno per alcuni degli imputati)
tutte le restrizioni (obbligo di firma due volte al giorno, obbligo di dimora e divieto di espatrio)
agli inquisiti nella cosiddetta “Operazione Ardire”.

giovedì 3 aprile 2014

2 APRILE:SGOMBERATE DIVERSE OCCUPAZIONI 

MILANO – Verso le 4 del mattino le forze della questura hanno fatto irruzione nella Pizzeria Occupata. Due occupanti sono riusciti ad accedere al tetto, mentre altri (presenti all’interno della palazzina al momento dello sgombero) sono stati portati in questura. In concomitanza è stato effettuato lo sgombero di un’altro spazio liberato:il Circolo di Via Giambellino (occupato da circa 3 settimane). TORINO - In mattinata i questurini sgomberano l’occupazione abitativa di Via Cuneo, che da alcune settimane ospitava diverse famiglie. Sono passate da poco le 9 del mattino quando compaiono le camionette. A quest’ora nella nuova casa occupata al civico 45 c’è poca gente, giacché gli abitanti sono in giro (chi ad "accompagnare" i bambini a scuola, chi dal dottore, chi per altre iniziative o impegni) e la polizia ne approfitta per iniziare l’assedio. I poliziotti in borghese passano subito dal tetto, neutralizzando ogni possibilità di resistenza, e da lì poi scendono a sfondare le porte degli appartamenti. La sproporzione numerica è enorme:a chiudere le vie intorno alla casa ci sono una decina di camionette, oltre al solito codazzo di agenti della Digos, funzionari e pezzi grossi del locale Commissariato. Nel giro di mezz’ora, all’angolo con Via Cecchi, al di là delle camionette parcheggiate a chiudere la strada si forma un nutrito gruppone di gente che guarda. Alcuni passanti urlano contro la polizia che butta in strada la gente. Inizia un blocco stradale a singhiozzo, poi in sessanta si parte per un breve corteo intorno all’isolato blindato con la celere dietro al culo che regala qualche spinta. Finito il corteo, arrivano le notizie dagli sgomberati. Una, portata in Questura all’inizio delle operazioni, viene rilasciata. Una famiglia rumena, che rifiuta subito “l’aiuto” delle forze dell’ordine, viene fatta uscire dalla palazzina. Altre due famiglie, invece, vengono accompagnate dalle auto della polizia politica in Via Leoncavallo, la sede degli assistenti sociali di zona, con la promessa di trovar loro “una sistemazione”. I poliziotti fan scendere la gente davanti al cancello, valigie alla mano, e subito vien fuori la verità:gli assistenti sociali non ne san niente e su due piedi offrono quattro giorni di ospitalità dalle suore per un nucleo familiare e per l’altro…Niente, giacché il capofamiglia è residente in un’altra circoscrizione. Come sempre, sarà la solidarietà di quartiere a garantire loro un tetto per questa notte. BOLOGNA – Sgomberato tra le 7.30 e le 9.00 del mattino il Paglietta, lo spazio occupato lunedì 31 Marzo dopo la sentenza dell’ "Operazione Outlaw". LIVORNO – Sgomberata una palazzina occupata a scopo abitativo la scorsa settimana.
30 MARZO
Davanti al carcere di Alessandria si radunano trecento persone provenienti da Torino, Milano, e dalla Val di Susa. Ascolta qui l'intervento dai microfoni di Radio Blackout // Un centinaio di persone a Ferrara, dove la celere ha caricato per sgomberare la strada da un blocco stradale:lacrimogeni, manganellate e qualche botta pure alle casse dell’impianto audio. Poco dopo la seconda diretta con Radio Blackout, i manifestanti riescono a riprendersi l’impianto e terminare il presidio. Ascolta il primo intervento qui, ed il secondo qui // In una cinquantina si ritrovano sotto il carcere di Rebibbia a Roma, e vengono accolti calorosamente sia dalle detenute della sezione femminile, sia dai detenuti della sezione maschile. Ascolta l'intervento qui.