Iniziativa degli imputati e delle imputate del maxiprocesso NO TAV che prosegue nell’Aula Bunker del carcere Lorusso e Cotugno di Torino. Venerdì 28 febbraio usciranno dal bunker dell’aula dove vengono processati per andare in Clarea, al cantiere. Una forma di protesta utile a denunciare l’andamento a senso unico di un processo che li vuole condannati a prescindere, dove le parole dei PM vengono prese come oro colato, e per portare anche la solidarietà a Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò in carcere dal 9 Dicembre. Un’iniziativa politica importante da parte di chi non ci sta ad essere messo sotto processo per la propria partecipazione ad una lotta di tutti e tutte come quella NO TAV. L’appuntamento per gli imputati è all’aula bunker alle 9 del mattino, mentre alle 12, al campo sportivo a Giaglione, ci si incontrerà per andare tutti insieme verso la Clarea.
mercoledì 26 febbraio 2014
CROCE ROSSA:VOLONTARI DELLO STERMINIO
Conosciamo
l'adagio "sparare sulla Croce Rossa":significa prendersela
con le persone più buone e indifese di questo mondo, ma...E' proprio
cosi'? La
Croce Rossa (1864) non
è affatto un organizzazione umanitaria, bensi' un'istituzione
paramilitare (formalmente indipendente) che affianca lo
Stato in tutte le guerre. Senza mai denunciarne le cause e le
ragioni, infatti, la C.R. si occupa di lenire le immani
sofferenze che le operazioni militari provocano. Si
tratta semplicemente dell'altra faccia del militarismo, senza la
quale cadrebbero molte delle menzogne raccontate ai popoli per
giustificare i bombardamenti e i massacri. Dovunque ci sia una
guerra, quindi, la C.R. è presente per aiutare gli
eserciti invasori:da una parte fornisce assistenza medica ai
militari feriti, e dall’altra scoraggia la ribellione delle
popolazioni civili contro le truppe di occupazione
gestendo (sotto
il controllo dell'esercito e della polizia) il
problema dei sopravvissuti, degli sfollati e dei profughi. Inoltre,
qui in Italia la C.R. è fra le organizzazioni che gestiscono
i Centri
di identificazione ed espulsione (C.I.E.), veri
e propri lager dove vengono rinchiusi gli immigrati che non
hanno i documenti in regola. In attesa di essere espulsi, questi
internati sono sottoposti a continui pestaggi e torture da
parte della polizia, e le loro rivolte vengono sempre
represse brutalmente (per prevenirle, nei pasti vengono
spesso aggiunti psicofarmaci e calmanti). Se quindi esistono dei
volontari della C.R. che, seppur nella loro generale
confusione e manipolabilità sono di fondo anche solo un pò animati
da intenzioni buone, questi dovrebbero
aprire gli occhi dinanzi ai reali scopi e le reali
funzionalità della
struttura di cui sono parte.
martedì 25 febbraio 2014
NANTES
(FRANCIA):SCONTRI ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO IL NUOVO AEROPORTO DI
NOTRE-DAME-DES-LANES
22 Febbraio:più di 30 mila persone hanno invaso la città di Nantes per ribadire la propria contrarietà al progetto dell'aeroporto di Notre-Dames-des-Landes, dopo che nel mese di Dicembre il prefetto ha dato l'autorizzazione per lo sgombero dei presidi e l'avvio dei lavori di cantiere. L'appuntamento è stato lanciato per le 13, ma già dalle 10 la piazza ha iniziato a riempirsi:520 trattori sono arrivati da tutte le parti della Francia per portare la propria solidarietà ai contadini che si vedranno i propri terreni espropriati, 63 bus da tutte le regioni e persino battelli che hanno raggiunto la città sulle acque del fiume Erdre. La prefettura ha completamente blindato la città, cambiando all'ultimo anche il percorso concordato pochi giorni prima. Durante il percorso è stata "sanzionata" la sede dell'azienda Vinci (appaltatrice e gestrice del cantiere del nuovo aeroporto), il Tribunale amministrativo di Nantes e la sede di SNCF. Non sono mancate nemmeno le iniziative in sopporto alle manifestazioni NO TAV che si sono tenute in più di 40 città italiane. È stato appeso uno striscione contro la criminalizzazione del movimento NO TAV e per chiedere l'immediato rilascio di Chiara, Niccolò, Claudio, Mattia e per tutti gli attivisti/e colpiti/e da operazioni giudiziarie. In seguito, il corteo ha tentato di avvicinarsi alla zona rossa decretata all'ultimo minuto per forzare le transenne messe a protezione. Come risposta la gendarmerie e le unità dei CRS hanno attivato gli idranti e hanno iniziato a sparare lacrimogeni, granate stordenti e flashball; i manifestanti hanno replicato lanciando pietre e petardi. Gli scontri sono durati più di 2 ore in diverse parti della città, dove sono sorte barricate per proteggersi dalla polizia. Diverse persone sono rimaste ferite, tra cui due in modo grave, e almeno 4 sono state arrestate.
domenica 23 febbraio 2014
giovedì 20 febbraio 2014
Dove
sono finiti i fiori? Dove sono finiti i fiori, nello scorrere del
tempo. Dove sono finiti i fiori, tanto tempo fa? Li hanno presi tutti
le giovani ragazze...E quando impareranno, allora, quando
impareranno? E dove sono finite le giovani ragazze, nello scorrere
del tempo. Dove sono finite le giovani ragazze, tanto tempo fa? Hanno
preso tutte marito...E quando impareranno, allora, quando
impareranno? E dove sono finiti i ragazzi, nello scorrere del tempo.
Dove sono finiti i ragazzi, tanto tempo fa? Sono tutti quanti dei
soldati...E quando impareranno, allora, quando impareranno? E dove
sono finiti i soldati, nello scorrere del tempo. Dove sono finiti i
soldati, tanto tempo fa? Tutti quanti dentro alle tombe...E quando
impareranno, allora, quando impareranno? E dove sono finite le tombe,
nello scorrere del tempo. Dove sono finite le tombe, tanto tempo fa?
Sono ridiventate fiori...E quando impareranno, allora, quando
impareranno?
22 FEBBRAIO, LIVORNO ADERISCE ALLA GIORNATA DI
MOBILITAZIONE NAZIONALE NO TAV (ORE 16:30, PIAZZA ATTIAS)
MOBILITAZIONE NAZIONALE NO TAV (ORE 16:30, PIAZZA ATTIAS)
Circa 600 imputati, più di un migliaio di indagati, decine di persone sottoposte a varie restrizioni (obbligo o divieto di dimora, foglio di via), multe da centinaia di migliaia di euro, un processo contro 53 NO TAV condotto in un'aula bunker, diversi compagni da mesi agli arresti domiciliari. Alla durissima repressione in atto da tempo contro le lotte NO TAV, si è aggiunto un nuovo capitolo. Lo scorso 9 Dicembre quattro attivist* vengono arrestati con l'accusa di terrorismo:sono ritenuti responsabili di danneggiamento ad alcune attrezzature del cantiere, come talvolta è avvenuto in questa lotta ventennale di resistenza. Secondo il teorema della procura di Torino, un' opposizione concreta a decisioni prese in sede istituzionale implica una finalità di terrorismo. In questo modo, qualsiasi lotta sociale che si ponga in contrasto con decisioni assunte in sede politica o economica può essere non solo criminalizzata mediaticamente, ma anche incriminata con imputazioni gravissime. Nell'attuale contesto assistiamo ad un inasprimento della repressione politica e sociale, di cui gli arresti e le denunce di Roma e Napoli avvenute il 13 Febbraio, sono solo uno degli ultimi esempi. E' quindi evidente che in questo tentativo di attaccare frontalmente il movimento NO TAV si sperimentano dei modelli che potranno essere applicati in futuro ad ogni forma di dissenso reale. Per questo motivo il movimento NO TAV ha lanciato l'appello per una mobilitazione nazionale sui vari territori per il 22 Febbraio:contro l'accusa di terrorismo e la criminalizzazione di chi lotta; In solidarietà con tutti i NO TAV imputati e indagati; Per la liberazione di Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò e degli altri no tav ancora ai domiciliari; Per rilanciare le lotte; Perché chi attacca alcuni/e di noi, attacca tutte e tutti; Per ribadire con forza che fermarci è impossibile. Livorno ha risposto all'appello, per sostenere la lotta NO TAV ed esprimere solidarietà a quanti sono colpiti dalle repressione, ma anche per denunciare, una volta di più, ciò che sta avvenendo a livello locale. La nostra città si trova ad affrontare una grave problematica ambientale e una dura situazione repressiva. I SIN (Siti di interesse nazionale per la bonifica) della zona industriale di Livorno risultano al quinto posto in Italia per incidenza di malattie e mortalità per cause ambientali, dietro alla Terra dei Fuochi, litorale Vesuviano, Marghera e Trieste e l'amministrazione comunale, per minimizzare il problema, spinge perché alcune di queste aree in ambito portuale vengano declassate a SIR come successe proprio a Marghera e a La Maddalena. Dopo lotte di anni, il rigassificatore è stato comunque imposto alla città, senza nemmeno consentire un referendum e senza che si sia creata la tanto sbandierata occupazione:per ora zero richieste di gas liquido, ma bollette più salate e un mostro ecologico presente nel nostro mare. Le lotte sociali portate avanti da studenti, giovani, disoccupati, senza-casa, precari, lavoratori e da tutti coloro che vogliono una radicale trasformazione sociale sono oggetto di una repressione brutale, che mira ad annientare non solo l'opposizione e le esperienze di autogestione, ma anche lo stesso diritto di manifestazione e di espressione. Molti sono i processi in corso a carico di numerosi giovani:il 4 Marzo inizia il processo per una manifestazione studentesca del 2010, nel mese di Aprile proseguirà il “processone” che vede imputate 22 persone per le manifestazioni del 30 Novembre-1 e 2 Dicembre 2012. Ricordiamo che nella prima delle tre giornate si svolse proprio un'iniziativa di sostegno alla lotta NO TAV, con una contestazione a Bersani, uno tra i più ferrei sostenitori dell'alta velocità. Anche in questo caso, tre giorni di mobilitazione in risposta alle violenze poliziesche sono stati presentati, secondo la logica del teorema accusatorio, come una pianificata azione eversiva. La lotta NO TAV è la lotta di tutti. La difesa del territorio dalle devastazioni è una lotta che tutti portiamo avanti. La difesa della libertà di espressione e di manifestazione, la resistenza alla violenza imposta dai poteri forti è una lotta che tutti portiamo avanti.
SOLIDALI NO TAV LIVORNO
martedì 18 febbraio 2014
ROMA:DUE TENTATIVI DI OCCUPAZIONE
Sabato 8 Febbraio abbiamo occupato uno spazio in Via Sant’angelo dei Lombardi (zona Villa Gordiani) a Roma. Tre serrande di proprietà dell’INPS, 200 metri quadri in passato utilizzati per un’attività commerciale, una torrefazione, da molti anni in stato di abbandono. Dopo aver aperto, mentre rendevamo il posto accogliente, molte persone incuriosite e ben disposte si affacciavano per conoscerci. Le prime ore sono trascorse serenamente, con una colazione e chiacchierate in strada. Dopo circa tre ore giungevano sul posto le prime volanti della polizia, seguite in breve tempo dalla Digos. Chiarite le nostre intenzioni, immediatamente interveniva la celere che, scesa dai blindati in tenuta antisommossa, si è subito schierata. Nel giro di poco tempo, vista la scarsa difendibilità del posto e l’atteggiamento delle guardie, ci siamo allontanati, scegliendo di determinare noi modalità e tempi della nostra azione. In seguito allo sgombero un'assemblea partecipata ha deciso di insistere sullo stesso posto. La mattina successiva in una quarantina tra compagni e compagne abbiamo riaperto lo spazio. Questa volta l’intervento di polizia e carabinieri è stato immediato:5 volanti, due macchine di DIGOS, tre blindati dei carabinieri. Alcuni di noi si trovavano all’interno. Tutti gli altri di fronte all’entrata, compatti. Con forza ci siamo opposti alla pressione del plotone in antisommossa che dopo aver spostato e spintonato via le persone incordonate davanti all’ingresso, ha forzato la serranda stessa. Gli sbirri hanno poi condotto ai loro mezzi i tre che si erano barricati dentro. Il morale era alto e cantando e intonando cori abbiamo preteso il rilascio immediato dei nostri compagni. A quel punto un piccolo e rumoroso corteo ha lasciato il quartiere. Abbiamo occupato ieri, abbiamo occupato oggi, occuperemo anche domani. Lo spirito continua. Flex mob nelle strade. Non ci fermeremo.
giovedì 13 febbraio 2014
mercoledì 5 febbraio 2014
BOLOGNA, 30 GENNAIO - La Digos ha fermato e denunciato due anarchici per "imbrattamento e deturpamento" (con l'aggravante di aver scelto edifici storici) per aver attacchinato volantini e manifesti NO TAV e in solidarietà con i prigionieri sui muri di Via Zamboni. Le forze repressive locali rispondono cosi' alle pressioni del PD, offeso per le proprie sedi ricoperte nei giorni scorsi di vernice e scritte solidali con la Val di Susa, che ripropongono la sempre più diffusa equazione NO TAV = NO PD.
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