venerdì 28 giugno 2013

LAS VEGANS HOUSE
MONTE S. PIETRO (BO)
 19 E 20 LUGLIO

2 giorni benefit per i prigionieri anarchici
e gli inguaiati con la legge

La repressione è per alcuni una realtà quotidiana, confrontarsi con il pugno di ferro delle istituzioni, con il carcere, gli allontanamenti coatti dalle proprie città, le aule di tribunale è un'eventualità per chiunque decida di fare di questo mondo e delle sue logiche di sfruttamento un nemico. Chi è colpito dalla repressione non può essere lasciato a sé, un festival punk hardcore è il nostro modo, fra i tanti che si possono scegliere, di portare solidarietà, di farlo urlando, con rabbia e gioia.


19 LUGLIO:NEMESIS (Bologna), LA PROSPETTIVA (Cesena), WE SINK (Parma), LAMANTIDE (Cremona), PAYBACK (Roma), MOSTOMALTA (Argentina). 20 LUGLIO:TUMULTO (Forlì), NIET (?), EAT YOU ALIVE (Padova), MY OWN VOICE (Milano), LUDD (Rovereto).

INIZIO CONCERTI ORE 17
Campeggio libero, cibo vegan.
Porta la tenda e la distro.

Per raggiungerci da Bologna
In auto:dall’autostrada prendi uscita Bo-Casalecchio e ti ritrovi sul RAMO Bo-Casalecchio. Da lì prendere poco dopo l'Asse Attrezzato Sud-Ovest, in direzione Zola Predosa/Modena/Tolè, poi dopo diversi minuti di macchina prendi Uscita Zola Predosa/Tolè. Per il resto, segui le indicazioni dal punto 2 "da Bologna". Da Bologna:prendere Bazzanese (zona stadio) che poi diventa Via Risorgimento, appena superato il paese RIALE, strada provinciale 569. Alla rotonda, dopo RIALE, prendere l'uscita per Tolè/Monte San Pietro, strada provinciale 26. Segui sempre le indicazioni per Tolè superando i paesi di Gesso, Dal Bello, Fiorella, Rivabella (qui prosegui sempre per Tolè-Monte San Pietro), Calderino, Bellaria Torrazza, Venezia (non è uno scherzo), Monte San Giovanni, Palazzina, Badia, Pilastrino, Padova. Dopo Padova e 1km prima di Monte Pastore, sulla sinistra troverai l'agriturismo Ca' del Buco e poco dopo sulla destra troverai Via Lombardia. Prendila, prosegui sempre dritto per un 1 km e ci troverai sulla sinistra. Per parcheggiare o prendi Via Lombardia, che una strada sterrata da risalire fino a delle case coloniche dove puoi lasciare la macchina e poi proseguire a piedi, o NON prendere Via Lombardia, ma prosegui invece fino a Monte Pastore. Svolta a destra in Via del Borgotto, poi a sinistra e troverai un parcheggio. Da lì segui le indicazioni per raggiungerci a piedi. In bus:corriera 686 dall’autostazione, fermata Cà del buco. Da lì procedi a piedi fino al primo tornante e svolti a destra in Via Lombardia. Dopo circa 1 km ci trovi sulla sinistra.

martedì 25 giugno 2013


(LUOGO ANCORA DA DEFINIRE)

Anche quest'anno ci proponiamo di dar vita a un momento importante di confronto in seno al movimento animalista, come quello che da nove anni ricorre sotto il nome di Incontro di Liberazione Animale. Auspichiamo che un momento come questo si riveli un'occasione importante all'interno di un percorso quotidiano che individualmente ognuno di noi costruisce nell'arco di una vita. Ciò che ci interessa è creare uno spazio di riflessione teorica profonda e di elaborazione pratica:un'occasione in cui cercare di restituire alla questione della Liberazione Animale un significato più ampio. Vorremmo che la Liberazione Animale partisse dalla reale comprensione delle logiche antropocentriche e dei rapporti di dominio della nostra società:la consapevolezza profonda dei legami che intercorrono tra le forme di sfruttamento di ogni essere vivente ne identifica l'origine comune, e porta quindi alla necessità di una critica e di una lotta radicale. Concepiamo infatti la specie umana non come dominatrice del mondo, come entità separata dal resto e posta a tutela di esso, ma come parte di un tutto inscindibilePer questo la lotta per la liberazione animale non è una lotta sconnessa dalle altre ma ad esse congiunta. E' perciò nostra intenzione stringere nuovi e solidi legami tra la liberazione animale, umana e della Terra, per poter affrontare i diversi aspetti di questo sistema e trovare altri alleati nella lotta contro di esso. Invitiamo a partecipare, e contribuire alle discussioni che si terranno nel corso di questi tre giorni con le proprie riflessioni, senza paura di sbagliare perché è nel dibattito che ci si incontra.



lunedì 17 giugno 2013

PERQUISIZIONE E FOGLI DI VIA IN ROMAGNA

1 perquisizione, 4 fogli di via dalla città di Forlì, 3 avvisi orali, 47 procedimenti di indagine (più altri 4 a carico di minorenni) per fatti relativi all'occupazione del Maceria e del GiardinOccupato, a manifestazioni antifasciste ed in solidarietà allo sgombero del Maceria che hanno avuto luogo a Forlì durante l'inverno passato, oltre a singoli episodi specifici avvenuti nel corso delle sopracitate mobilitazioni.

venerdì 14 giugno 2013

In occasione di uno dei tanti festeggiamenti di questa Torino “smart city”, il gruppo Food Not Bombs Torino, con un volantino intitolato Food Not “Smart” Bombs ha voluto trasmettere un’opinione critica nei confronti dell’evento “eating city” in Piazza Vittorio. Tuttavia, appena abbiamo cominciato a volantinare, siamo stat* bloccat* e sequestrat* da digos, celere e carabinieri mentre ci arrivava notizia di altr* compagn* fermat* e portat* in questura in occasione di altre iniziative di protesta per la sfilata militar-carnevalesca  del 2 Giugno o forse per la poco gradita accoglienza ricevuta sabato sera, al cinema Massimo in occasione di CinemAmbiente, dal ministro Orlando e compari; lo stesso Ministro avrebbe dovuto pranzare insieme a Don Ciotti, Caselli e soci al “pranzo degli avanzi” in Piazza Vittorio proprio nell’orario del “nostro” sequestro. Nell’arco di qualche secondo, strappato di mano lo striscione, nascost* agli occhi dei passanti e soprattutto degli avventori, ci siamo ritrovat* in stato di fermo, con un compagno portato in questura (e denunciato per resistenza) assieme ad altre due passanti, accerchiat* da un numero spropositato di agenti in tenuta antisommossa, oltre ad una nutrita e ‘bella’ compagnia di carabinieri, e digos a coordinare le operazioni. La permanenza forzata, su Via Vanchiglia chiusa al traffico, si è protratta per oltre due ore, operazione chiaramente pianificata per consentire la distribuzione dei pasti dall’eticità discutibile e quindi a Camst e affini di non perderci la faccia. Chiunque si interessasse al nostro fermo è stato allontanat* o addirittura unit* al nostro gruppo, identificat* e quindi sequestrat*. Perché l’importante, in una città che si fa intelligente o “smart”, è che i cittadini devono essere ignoranti, non devono conoscere, non possono sapere, ma devono e possono solo consumare in silenzio ciò che viene loro proposto. Quindi, per quanto ci è stato possibile, abbiamo comunque informato i passanti della motivazione del fermo e distribuito loro il volantino. Ad evento “eating city” praticamente concluso ci sono stati riconsegnati i documenti e siamo stat* rimess* in libertà. Ovviamente le risposte della digos riguardo le tempistiche così dilatate del “normale controllo di polizia” sono state ricondotte alla lentezza del loro sistema informatico. Come non creder loro? Il volantinaggio è ripreso ancor più energico, sempre gentilmente scortati e boicottati dalla sbirraglia al seguito. Food Not Bombs nel logo ha soltanto la carota, il modello “smart” dietro le carote nasconde, come sempre, anche i bastoni.

Domenica 2 Giugno 2013
(CLICCA SUL VOLANTINO PER INGRANDIRLO)


"OPERAZIONE ARDIRE":SCARCERATI ALESSANDRO E GIUSEPPE, PAOLA E GIULIA LIBERE DAI DOMICILIARI - Stamattina 12 Giugno, Alessandro e Giuseppe sono stati rilasciati dal carcere di Ferrara, ma hanno l’obbligo di dimora rispettivamente a Montegabbione (TR) e Catania, le firme dalla polizia e l’avviso orale. Alessandro ha le firme due volte al giorno. La scarcerazione è avvenuta in seguito al rifiuto da parte del giudice dei 6 mesi di proroga proposti dalla procura di Milano, che dall’autunno del 2012 ha assunto la competenza dell’indagine. In seguito al riconoscimento dell’incompetenza della procura di Perugia a procedere con l’iter giudiziario, Alessandro e Giuseppe sono stati rilasciati, per loro due infatti è stata la procura di Perugia stessa a dichiararsi incompetente, per gli altri invece l’attribuzione di incompetenza è avvenuta per decreto di un giudice. Questa semplice differenza burocratica ha determinato che i termini della scarcerazione di Sergio, Elisa e Stefano decorrano dal momento in cui la procura di Milano ha assunto la competenza dell’indagine. Anche Paola e Giulia sono libere dai domiciliari e non hanno più restrizioni. In attesa di ulteriori aggiornamenti. Cassa di solidarietà Aracnide

lunedì 10 giugno 2013

PALERMO
Dopo aver trovato delle microspie in casa le abbiamo tolte,
fotografate, distrutte e buttate via. Come del resto si fa con tutte le cose degli sbirri.
TURCHIA:OCCUPAZIONE DEL PARCO TAKSIM GEZI

Il 28 maggio, ad Istanbul, un gruppo di manifestanti ha occupato (accampandosi) il parco Taksim Gezi in opposizione alla costruzione di un centro commerciale (un progetto che si inserisce nel più ampio processo di sventramento di vecchie zone storiche e di "ristrutturazione urbana" trasformandole in zone di lusso e commerciali, espellendo i poveri verso le periferie)La mattina presto del 30 Maggio (intorno alle 5), la polizia ha attaccato gli occupanti con gas lacrimogeni (i gas lacrimogeni creano bruciore agli occhi:non li puoi tenere aperti), ha dato fuoco ad alcune delle tende e li ha cacciati via mentre tre veicoli di costruzione hanno ricominciato a sradicare gli alberi (compresi quelli che erano stati piantati dagli occupanti stessi) per poi gettarli in un camion della spazzatura...In seguito, il parco è stato rioccupato.


A.

TESTO DEL VOLANTINO DISTRIBUITO AL PRESIDIO DAVANTI AL TRIBUNALE DI PERUGIA (6 GIUGNO)
Un anno fa i carabinieri del ROS, comandati dal generale Ganzer, entravano in molte abitazioni della penisola dando inizio alla più grossa operazione repressiva degli ultimi anni contro gli anarchici. Le indagini dei ROS, convalidate dalla Procura di Perugia nella persona della PM Manuela Comodi hanno portato all’arresto di 10 persone, più altre indagate a piede libero, per 270bis (associazione sovversiva con finalità di terrorismo anche internazionale) oltre a 280 e 280bis (attentato con finalità di terrorismo e con ordigni esplosivi). Da quel giorno la libertà di questi ragazzi e ragazze, compagni e amici, è stata annientata dalla rappresaglia dello Stato all’indomani di alcuni attacchi a persone e strutture del dominio, determinato a intimidire e scongiurare le voci di dissenso nel momento in cui la sopportazione degli oppressi è al culmine. Questo unitamente alla voglia di carriera della Comodi e dei vertici dei ROS. Oggi si svolge in tribunale qui a Perugia il primo atto di questo teatrino chiamato "Operazione Ardire", che pomposamente si pubblicizza come l’intervento che ha "decapitato i vertici della Federazione Anarchica Informale". Tutto ciò sarebbe ridicolo se non fosse che Alessandro, Sergio, Stefano, Peppe ed Elisa si trovano ancora in carcere e Paola e Giulia agli arresti domiciliari. E’ sempre più evidente la violenza di questo Stato e del Capitalismo che rappresenta che ci costringe a vite inaccettabili, che sparge terrore sui posti di lavoro e nella disumanità di tasse e prezzi insostenibili per continuare ad alimentare i privilegi di pochi sulle spalle dei molti che non ce la fanno più. Che picchia e stupra con la sua polizia e rinchiude nelle sue galere. Uno Stato che attacca chi gli si oppone, utilizzando i manganelli e le leggi di cui dispone. Indipendentemente dall’innocenza o dalla colpevolezza dei nostri compagni, quello che li vede indagati è l’utilizzo da parte degli inquirenti del reato associativo, ormai sistematico per reprimere i ribelli, che consente di ovviare alla mancanza di prove attraverso la strumentalizzazione di parole, azioni o idee funzionali all’impianto accusatorio. Accade quindi che appendere uno striscione, gestire un sito internet o semplicemente discutere di come si vede il mondo venga trasformato nel filo conduttore che lega insieme individui che neanche si conoscono bene in un’associazione a carattere sovversivo. Tutto ciò etichettando come "terrorista" chi si oppone al terrorismo e alla violenza di Stato, in modo da sminuire e delegittimare la sua giusta rabbia. Ribellarsi diventa una condizione vitale e necessaria se non vogliamo soccombere, se vogliamo difendere la nostra dignità, la nostra libertà e i nostri bisogni.
SOLIDARIETA' CON ALESSANDRO, PAOLA, GIULIA E BENEDETTA PROCESSATI OGGI NEL TRIBUNALE DI PERUGIA. SOLIDARIETA’ CON STEFANO, SERGIO, PEPPE, ELISA PER CUI SONO STATI CHIESTI SEI MESI DI PROROGA PER LA CONCLUSIONE DELLE INDAGINI E ANCORA NELLE CARCERI DELLO STATO

martedì 4 giugno 2013

4 GIORNI DI BATTITURA E SALDATURA DEL FERRO A "LAS VEGANS HOUSE"

L’idea quest’anno è una 4 giorni specifica sulla battitura e la saldatura del ferro, attraverso diversi laboratori di costruzione su progetti vari, e uno spazio in cui sperimentare la tecnica della saldatura con elettrodi. Quello a cui ci piacerebbe arrivare è che chiunque, durante queste giornate, oltre ad un’infarinatura teorica, possa metter mano e praticare con la saldatrice. Una conoscenza pratica che può ampliare le proprie possibilità nell’autocostruzionePer partecipare portati guanti e occhialetti per saldare, e la tenda per dormire. Benvenute le distro, idee e proposte di autocostruzioni e messa a disposizione di attrezzi (saldatrici/elettrodi/trapani/punte/ etc.)Abbiamo cani maschi, femmine abbastanza territoriali e animali “da cortile”. Evita di portare il cane, o, in caso contrario, sappi che dovrai "gestirlo". 

Per raggiungerci da Bologna:
In auto - Dall’autostrada, uscita Bologna-Casalecchio. Da Bologna - Prendere Bazzanese (zona Stadio):uscita Zola Predosa/Tolè (dopo centri commerciali). Segui sempre le indicazioni per Tolè. Dopo Badia e 1 km prima di Monte Pastore sulla dx troverai le indicazioni per parcheggiare. In bus - Corriera 686 dall’autostazione, fermata Cà del buco. Da lì procedi a piedi fino al primo tornante, e svolti a sinistra in Via Lombardia. Dopo circa 1 km ci trovi sulla sinistra.


Per ulteriori info, proposte o voglia di dare una mano:
cristinas84@libero.it
Da Sabato 25 Maggio due reclusi del C.I.E. di Corso Brunelleschi a Torino
sono saliti sul tetto per resistere alla deportazione in Tunisia (che sarebbe dovuta
avvenire via mare, su una nave in partenza dal porto di Genova). Per passare la notte
e ripararsi dal freddo si sono costruiti una specie di tenda
ASCOLTA UNA TESTIMONIANZA QUI:

lunedì 3 giugno 2013

SABATO 1° GIUGNO:CIRCA 150 PERSONE
AL PRESIDIO CONTRO IL C.I.E. DI GRADISCA D'ISONZO

CREMONA, 8 GIUGNO:PRESIDIO SOTTO IL CARCERE DI CA' DEL FERRO


LA POSTA È SOLIDARIETÀ
Ancora una volta questo appello è rivolto a voi prigionieri e ai vostri cari. Ancora una volta siamo qua a raccontare quanto questo carcere sia sempre più chiuso verso l’esterno. Ancora una volta siamo qua a lanciare un grido d’allarme che non può essere lasciato cadere nel vuoto. Nei volantinaggi e nei presidi scorsi avevamo denunciato una serie di situazioni scandalose esistenti all’interno della struttura di Cà del Ferro:cibo scadente, nessuna socialità e sanità, sovraffollamento, infiltrazioni d’acqua e la posta brutalmente trattenuta, tranne qualche lettera consegnata qua e la come fosse un premio. A tal proposito spesso abbiamo spedito lettere e telegrammi a diversi nostri contatti; la maggioranza delle volte la posta si è volatilizzata in chissà quale meandro. In altri casi addirittura rispedita al mittente senza nessuna giustificazione. Accertato che il carcere somiglia sempre più ad un lager (somiglia? n.d.r.), la nostra voglia di socializzare emozioni, opinioni e tutto ciò che riguarda la sfera umana non può fermarsi davanti a chi pretende di avere potere sulle vite altrui. Se da una parte, sempre più spesso, pezzi di questa città vanno a portare parole di speranza ai prigionieri, dall’altra assistiamo alla cancellazione di diritti fondamentali del detenuto stesso. Certamente noi non ci meravigliamo:l’immagine che si vuole dare di questo carcere è totalmente opposta alla realtà attuale; le falsità che escono dalla bocca della direttrice sono buone solo per i giornali asserviti e per coloro che vedono la galera come un rimedio ai malesseri di questa società. Il lucido disegno di chi impone questo stato di cose deve trovare in noi una forte opposizione:non possiamo permettere che questa situazione si protragga oltre ogni limite, perché sia chiaro, noi a questo subdolo giochino non vogliamo starci. Ma per far si che questa lotta non sia parziale rilanciamo il nostro appello all'unione di tutte quelle persone che credono che la dignità non possa essere calpestata:voi prigionieri, voi famigliari e noi solidali. Speranze che organi dello Stato possano risolvere la situazione non ne abbiamo, riponiamo fiducia esclusivamente nella lotta e nelle intelligenze racchiuse in ognuno di noi. Noi non molleremo la presa, che si sappia. Nei giorni a venire ci troverete sempre più spesso davanti ai cancelli del carcere per i volantinaggi. Teniamoci in contatto, facciamo in modo che le nostre parole, la nostra voglia di libertà non si perdano nel vuoto...uniti possiamo ribaltare la situazione! INVITIAMO TUTTE E TUTTI I FAMIGLIARI AL PRESIDIO CHE SI TERRA' IL GIORNO 8 GIUGNO DALLE ORE 9 ALLE ORE 12 SOTTO LE MURA DI CA' DEL FERRO, LATO EST.

SOLIDALI DI CREMA E CREMONA
inguaiati.crema@gmail.com - csakavarna@canaglie.org
 "LUCIOLES", BOLLETTINO ANARCHICO DI PARIGI E LA SUA REGIONE

"Vediamo le lucciole perché volano di notte.
I ribelli fanno luce agli occhi della normalità
perché la società è grigia come la pacificazione.
Il problema non sono le lucciole, ma la notte"

Lucioles è un bollettino aperiodico su cui si potranno leggere testi di analisi e di agitazione su Parigi (e la sua regione) ed il suo quotidiano, in una prospettiva anarchica. Vi parleremo delle diverse forme di non sottomissione e di attacco nelle quali ci possiamo riconoscere ed in cui possiamo trovare delle possibilità di rottura nei confronti dello Stato, del capitalismo e del dominio in tutte le sue forme, cercando di metterle in relazione fra di loro e con il quotidiano di ciascuno. Non vogliamo rappresentare nessuno, né difendere un qualunque pezzetto di territorio in particolare, che non è altro che un modello in scala ridotta di questo mondo di merdaDopo un “buco” di una decina di mesi, siamo felici di annunciare la ripresa della pubblicazione di Lucioles, in un formato grafico differente, più riappropriabile. D’ora in poi, il bollettino uscirà anche con maggiore regolarità. Sul blog indicato qua sotto si possono scaricare tutti numeri del bollettino, compreso i due più recenti, di Aprile e Maggio 2013.  

web:luciolesdanslanuit.blogspot.fr
email:lucioles@riseup.net

domenica 2 giugno 2013

"INFESTAZIONE HARDCORE" 2013
28/29 GIUGNO, PARCO DELLA CERTOSA
(IR) REALE (COLLEGNO, TORINO)
BENEFIT PER RADIO BLACKOUT

 1. Blasphemy    Bev & Debbie - Voce 
 2. You're you, i'm me   Gail - Tastiera, voce  
 3. Living in a coffin   Steve - Basso 
 4. You didn't care    Andy - Chitarra 
 5. Food, glorious food   Nuts - Batteria 
 6. Pleasant valley sunday 

ANTIPSICHIATRIA
(PARTE TERZA)

Cos’è reale e cosa non lo è? Ci insegnano a credere solo ai nostri occhi. Poi dicono che non dobbiamo sempre dar retta a ciò che vediamo e sentiamo. E’ questo che chiamano normalità. Questo saper sempre scegliere quando credere alle nostre orecchie e quando far finta di non sentire. Di cosa possiamo parlare e cosa invece dobbiamo tenere per noi. La normalità è una trappola. Una sorta di tela di ragno in cui, una volta presi, ogni nostro movimento ci intrappola sempre di più. Dobbiamo stare immobili, non fiatare, sperare che il ragno ci creda già morti, per continuare ad esistere, non importa come e perché. La normalità è il silenzio. Le cose, i corpi, il vento e la terra non ci parlano più. Fanno solo rumore. La realtà, al contrario, è una mappa di suoni. Ogni suono ha il suo posto. Ogni suono è un posto in cui troviamo qualcosa. Se sentiamo una voce, pensiamo che ci sia qualcuno o che qualcuno stia arrivando. La nostra voce è un segnale che ci fa trovare. Laddove sono le nostre parole, lì siamo noi. Ancor prima di esser visti, siamo sentiti. Ancor prima di essere corpo, siamo suono. Molti fra noi sentono voci e vedono persone invisibili agli altri. Voci che chiedono aiuto o che minacciano. Voci che spiano o che rivelano. Voci e persone disincarnate che vengono da (e indicano) luoghi impossibili. Una mappa di suoni e visioni che costruisce un’altra realtà. Queste voci sono forse richiami o echi dagli infiniti mondi di fuori e di dentro a cui il nostro corpo e la nostra mente appartengono. Tracce che ci portano fuori dalle colonne d’Ercole. Sentieri di conoscenza. Suoni e visioni che possiamo imparare a sentire, ma che non possiamo ignorare. Realtà che possiamo imparare ad esplorare, ma che non possiamo negare, se non al prezzo di distruggere i sensi e il cervello di coloro fra noi che li percepiscono e li traducono nel linguaggio e nei suoni correnti.  Distruggere l’essere ricevente per bloccare la comunicazione dell’essere trasmettente. Interrompere il contatto. Isolarlo dal mondo. La psichiatria ha fatto finora questo. Ci ha chiamati "malati di mente" e ha chiamato "allucinazioni" le nostre esperienze e visioni. Ci ha distrutti e terrorizzati. Costretti ad abbandonare ogni cosa e a scegliere fra il silenzio della normalità e i suoni infiniti della follia. Senza scampo. Abbiamo provato di tutto, perché non provare ad ascoltare?

sabato 1 giugno 2013

A Torino, negli ultimi giorni, due case recentemente occupate sono state sgomberate.

Si tratta dello spazio antispecista "Cà Blatta" e di un’occupazione abitativa

Sullo sgombero di Ca’ Blatta:La mattina del 30 Maggio alle 8 e 30 gli sbirri hanno sgomberato lo stabile a quasi un mese dalla sua occupazione. Digos, Ros, polizia, carabinieri e vigli del fuoco hanno cooperato perchè fosse impossibile una resistenza. I cancelli dell’enorme caserma sono stati aperti dall’interno e dal momento in cui sono diventati visibili dagli occupanti all’interno della casa stavano già posizionando le scale sul tetto e sfondando la porta al piano di sotto. I due occupanti sono stati denunciati, ma non trattenuti. Sia loro che i cani stanno beneSullo sgombero dell’occupazione abitativa:Alle 6.30 della mattina di Martedì 28 Maggio, la polizia ha sgomberato la casa di Corso Principe Oddone 94 bis, occupata quasi tre settimane prima. Sei occupanti sono stati denunciati, due sono stati rilasciati immediatamente, gli altri quattro sono stati portati in questura per ricevere fogli di via da Torino o dall’Italia.