martedì 30 aprile 2013







INIZIATIVE "FOOD NOT BOMBS" A FORLI'

TUTTI I SABATO MATTINA, DALLE 8:30, DISTRIBUZIONE CIBO RECUPERATO (PIAZZETTA DELLA COOP, CENTRO COMMERCIALE DI VIA CURIEL, QUARTIERE CA' OSSI). SABATO 11 MAGGIO, DALLE 12:30, AL PARCO "4 STAGIONI" DI CA' OSSI (ADIACENTE A VIA CURIEL), PIC-NIC DI QUARTIERE...

COSA E' FOOD NOT BOMBS:

NUOVA OCCUPAZIONE A FIRENZE
 IL QUARTIERE E’ DI CHI LO VIVE, NON DI CHI CI SPECULA!

San Frediano è un quartiere storico, perché strade e piazze hanno una struttura ancora a misura d’uomo, lontana dall’urbanistica tipica delle metropoli fatte di colate di cemento e centri commerciali, e ciò rende possibile il mantenimento di un certo livello di relazioni e socialità tra le persone che lo abitano. Ma è proprio in un terreno come questo che, in nome della sicurezza e del bello, vengono agiti cambiamenti e trasformazioni calati dall’alto. Comune e speculatori vari hanno trovato l’ennesimo territorio in cui investire andando a sconvolgere il tessuto urbano e sociale del rione. Basta guardare a progetti come quello del parcheggio di piazza del Carmine, che, finalizzato solo alla venuta di facoltosi turisti, muterebbe totalmente l’assetto della piazza e delle vie circostanti, e alla sottrazione di importanti spazi comuni di socialità come i giardini Nidiaci, e tutto in nome del profitto. O ancora pensiamo a chi viene sfrattato da polizia e ufficiali giudiziari poiché diventa impossibile pagare gli affitti che si innalzano sempre di più, ed è costretto a trasferirsi altrove. A questo punto potremmo dire che quello in atto è un vero e proprio attacco alle nostre esistenze ed è per questo che abbiamo deciso di giocare un ruolo in questa partita, opponendo al piano di riqualificazione dei padroni la costruzione di una quotidianità altra, basata sulla socialità e la condivisionePer questi motivi abbiamo deciso oggi di riappropriarci di uno spazio abbandonato, per renderlo attraversabile da tutti quelli che si riconoscono in quest’ottica e hanno voglia di reagire e dare vita al quartiere come noi vogliamo che sia. I primi progetti che nasceranno in questo nuovo spazio sono una biblioteca e un archivio di memorie orali del quartiere, e ovviamente invitiamo tutti a portare le proprio proposte e iniziative per costruirle insieme. VIENI A TROVARCI IN VIA DEL LEONE 60.

sabato 27 aprile 2013


SOLIDARIETA' CON GLI ATTIVISTI/E
PER L'AZIONE ALL'UNIVERSITA' DI MILANO

Il rettore dell'Università di Milano, Gianluca Vago, e il direttore del dipartimento di Bioscienze del CNR, Tullio Pozzan, denunciano gli attivisti contro la vivisezione che hanno sabotato i loro progetti e liberato numerosi esseri condannati a torture atroci, fino alla morte (vedi il post del 23 Aprile, n.d.r.). L'arroganza della loro morale antropocentrica, sorretta da repressione e interessi economici, si traduce in un mondo
sterile, artificiale, sorvegliato e mortifero.

giovedì 25 aprile 2013


UN MESSAGGIO ALLA THATCHER, AL SUO GOVERNO, A QUELLI CHE LA SOSTENGONO E A TUTTI QUELLI CHE STANNO MANDANDO DEGLI AGNELLI INNOCENTI AL MACELLO DELLA GUERRA*

Noi non abbiamo mai chiesto la guerra:non ne eravamo consapevoli nell'innocenza della nostra nascita. Noi non abbiamo mai chiesto la guerra:nella lotta per la consapevolezza sentivamo che non ce ne fosse bisogno. Noi non abbiamo mai chiesto la guerra:nei colori gioiosi della nostra infanzia non conoscevamo la sua oscuritàNon abbiamo mai chiesto la guerra. Questa superficiale, orribile indifferenza che trascina dei giovani, non ancora vecchi abbastanza per aver provato la gioia della vita, ad uccidere e ad essere uccisi, è un qualcosa che voi ci avete imposto con la forza. Siete voi che strappate questi giovani dal lavaggio del cervello delle aule scolastiche perchè siano mutilati, menomati e massacrati nella fossa gelida del vostro cinismo. Siete voi che strappate questi giovani dalle loro case per farli morire sul suolo straniero delle vostre menti avide e macchiate di sangue. Come siete malvagi, quanto siete perversi, contorti, deformati, così distanti dalla semplice gioia dell'esistenza. Avete il coraggio di minacciare la sola vita che abbiamo con la vostra violenza sofferente. Nella luce vivida delle nostre vite, voi siete l'ombra più oscura. Ogni corpo che seppellite nelle fosse comuni della storia è un altro povero ragazzo cui avete tolto il sangue, un'altra vita preziosa che avete avuto la sfrontatezza di violare, un’altra creatura che avete osato profanare.

COS'E' PER VOI UNA NUOVA NASCITA, SE NON UNO STRACCIO DA STRIZZARE, SBATTERE E BUTTARE VIA? COS'E' PER VOI LA VITA, SE NON UN'ALTRA BODY-BAG** NELLA QUALE DEFECARE? COS'E' PER VOI LA MORTE, SE NON I CORPI SFIGURATI DEI NOSTRI RAGAZZI SULLE CUI FACCE ANGELICE SPARGETE IL VOSTRO STERCO RANCIDO?

Come dovete sentirvi grandi, mentre fate i vostri piani di battaglia:ogni segno su quelle mappe descrive la desolazione della vostra mente. Quanto dovete sentirvi potenti, per ordinare stupro e saccheggio in quei campi di battaglia. Ogni baionetta piantata in uno stomaco contratto è come il dito indice della vostra mano destra. Quanto dovete sentirvi onnipotenti, mentre quei giovani incontrano la morte nei campi di battaglia:ognuno di loro che muore è una parte di voi che muoreCHE GUERRA GLORIOSA. COM'E' RICCA L'ESPERIENZA DELLA GUERRA...Questi ragazzi reietti, rovinati, smembrati, in lacrime, senza più casa, sono la realtà del vostro orrore, il risultato della vostra follia. Questo orrore è l'eredità che lascerete. Questa follia è la tradizione che lasciate a quelli che verranno. I cadaveri atterriti dei vivi sono oscurati dalla vostra arroganza. I cadaveri smembrati dei morti sono cibo per la vostra fame di potere. I vermi che si muovono nella carne putrefatta sono i vostri veri alleati:voi li nutrite, sono loro i vostri veri compagniQUEI CORPI ERANO I MIEI FRATELLI CHE VOI AVETE AMMAZZATO. QUEL CAMPO DI BATTAGLIA ERA LA MIA CASA, CHE VOI AVETE BRUCIATOI vostri pensieri sono sudiciume. Le vostre vite sono corruzione. Siete la morte che cammina, siete i parassiti che succhiano il sangue di questa nostra terra e che prosciugano l'acqua dal letto dei fiumi e al suo posto ci fanno scorrere il nostro sangueVI ACCUSIAMO DI ASSASSINIO PREMEDITATO, CALCOLATO E A SANGUE FREDDO. I VOSTRI CRIMINI SONO BEN DOCUMENTATI. LA VOSTRA COLPA E' LA RESPONSABILITA' DELLA QUALE UN GIORNO DOVRETE RENDERE CONTO.
(Crass, 3 Giugno 1982)
*Il riferimento è alla guerra nelle isole Falklands.
**Sacco utilizzato per il trasporto dei cadaveri.


mercoledì 24 aprile 2013


LE VERE ORIGINI DEL PRIMO MAGGIO

Generalmente viene considerata una festa fine a se stessa, poichè fra la gente ha per molti aspetti assunto superficialmente i connotati attitudinali da "siamo lavoratori, oggi è la giornata che ci onora, ci riposiamo e ci divertiamo un pò", come fosse soltanto un occasione in cui rilassarsi a son di pic-nic, gite e gitelle varie, etc...E ovviamente, su di essa non mancano le speculazioni ideologiche dei vari apparati istituzionali come i sindacati ufficiali, partiti e partituncoli, associazioni legate in un modo o nell'altro ad essi e cosi' via (quando in particolare vedo il concerto in piazza a Roma e la parata vomitevole di vip ed altri personaggi di merda sul palco...). Fatto sta che pure fra chi dentro di sè da in qualche modo al Primo Maggio quantomeno una certa rilevanza sul piano politico/sociale come è giusto che sia, pochi, veramente pochi sono quelli che sanno come e perchè questa è diventata la "Giornata internazionale dei lavoratori":un altro pezzo di storia che ci è stato nascosto, ma ora hai la possibilità di conoscere davvero tutto ciò che non sapevi...Il testo che segue è di Alan Mac Simoin, originariamente pubblicato su "Workers Solidarity" N.19 (personalmente non so nulla nè di lui nè conosco questa rivista), ed è stato diffuso non so quanto tempo fa dalla F.A.I. di Rimini. E' uno scritto valido anche se, nella parte finale, mi fanno storcere il naso il termine "utopia" e l'aspetto classista (cose sulle quali ci sarebbe da approfondire, in particolare per quanto riguarda quest'ultima). Detto questo, l'ho ritoccato leggermente, ma i contenuti sono comunque intatti nella loro totalità...Infine, credo vi sia da sottolineare un qualcosa di fondamentale:anche se ovviamente la riduzione generale dell'orario di lavoro ad 8 ore fu una cosa importante che ha mutato alcuni aspetti sociali e di vita, tutto ciò non è assolutamente da considerarsi un traguardo. Fu casomai una "miglioria progressista" che non ha eliminato la condizione del tempo rubato quotidianamente, dell'alienazione, dello sfruttamento etc., insomma:tutto ciò che è perfettamente funzionale alla richiesta  - o allo schema -  capitalista (e non solo) della produzione, del consumo e del controllo sociale...
A. (2009/2012)

...Tutto è cominciato più di un secolo fa quando la Federazione Americana del Lavoro adottò una risoluzione storica che asseriva:"Otto ore costituiranno la durata legale della giornata di lavoro dal 1 Maggio 1886". Nei mesi precedenti a questa data migliaia di operai avevano combattuto per la giornata più corta. Neri e bianchi, uomini e donne, nativi ed immigrati...Tutti erano coinvolti in questa causa. Nella sola Chicago in 400.000 erano in sciopero. Un giornale di quella città riportava che "Nessun fumo usciva dagli alti camini delle fabbriche e dei laminatoi, e le cose avevano assunto l'apparenza di un giorno di festa". Questo era il centro principale delle agitazioni, e qui gli anarchici erano all'avanguardia del movimento dei lavoratori. E' anche merito dei loro attivisti se Chicago è diventato un centro sindacale d'eccezione ed ha dato il più grande contributo al movimento per le otto ore...Quando il primo Maggio del 1886 gli scioperi per le otto ore paralizzarono la città, una metà della "manodopera" della ditta Mc Cormick usci' dalla fabbrica. Due giorni dopo parteciparono ad una assemblea di massa 6.000 lavoratori del legno, anch'essi in sciopero. I lavoratori stavano ascoltando un discorso dell'anarchico August Spies a cui era stato chiesto di organizzare la riunione dall'Unione Centrale del Lavoro. Mentre Spies stava parlando, invitando i lavoratori a rimanere uniti e a non cedere ai capi, i crumiri* stavano cominciando a lasciare la Mc Cormick. Gli operai, aiutati dai lavoratori del legname, marciarono lungo la strada e li spinsero nuovamente dentro la fabbrica. All'improvviso giunsero 200 poliziotti e senza alcun preavviso attaccarono la folla con manganelli e revolver. Uccisero uno scioperante e ne ferirono un numero indeterminato di cui almeno cinque/sei seriamente. Oltraggiato dai brutali assalti di cui era stato testimone, Spies andò agli uffici dell'Arbeiter Zeitung (un quotidiano anarchico per gli operai immigrati tedeschi) e li' compose una circolare invitante i lavoratori di Chicago a partecipare ad un meeting di protesta per la notte seguente. Il meeting di protesta ebbe luogo in Haymarket Square e fu tenuto da Spies e da altri due attivisti anarchici del movimento sindacale, Albert Parsons e Samuel Fielden.

L'ATTACCO DELLA POLIZIA - Durante i discorsi la folla rimase tranquilla. Il sindaco Carter Harrison, che era presente dall'inizio della riunione, non aveva ravvisato nulla che richiedesse l'intervento della polizia. Avvisò di questo il capitano della stessa John Bonfield e suggeri' che il grosso delle forze di polizia che attendevano alla Station House fossero mandate a casa. Erano quasi le dieci di sera quando Fielden stava per dichiarare chiusa la riunione. Stava piovendo molto forte e solo duecento persone circa erano rimaste nella piazza. Improvvisamente una colonna di polizia di 180 uomini guidata da Bonfield entrò nella piazza ed ordinò alla gente di disperdersi immediatamente. Fielden protestò:"Siamo pacifici"...  LA BOMBA - In quel momento sembra che una bomba venne gettata fra le file della polizia. Una persona fu uccisa, 70 rimasero ferite di cui sei in maniera grave. La polizia apri' il fuoco alla cieca sulla folla. Quante persone siano state ferite o uccise dalle pallottole della polizia non è mai stato accertato esattamente. CHICAGO NEL TERRORE - La stampa e i governanti chiedevano vendetta, insistendo che "La bomba era un lavoro di socialisti e anarchici". Furono perquisiti luoghi di riunione, uffici del sindacato, stamperie e case private. Tutti coloro che erano conosciuti come socialisti ed anarchici vennero portati dentro, ma nche molte persone ignare del significato di socialismo e anarchismo vennero arrestate e torturate. "Prima le perquisizioni, poi il rispetto dei diritti di legge":questa fu l'asserzione pubblica di Julius Grinnell, il procuratore di Stato... IL PROCESSO - Otto uomini furono processati con l'accusa di essere assassini. Questi erano:Spies, Fielden, Parsons e cinque altri anarchici coinvolti nel movimento dei lavoratori ovvero Adolph Fischer, George Engel, Michael Schwab, Louis Lingg, Oscar Neebe. Il processo iniziò il 21 Giugno 1886 nella Corte di Cooke County. I candidati della giuria non furono scelti nel modo usuale, cioè ad estrazione. In questo caso il procuratore  Grinnell nominò un apposito funzionario per selezionare i candidati. Alla difesa non fu consentito di presentare le prove che questo funzionario speciale aveva pubblicamente dichiarato:"Sto gestendo questo caso e so di cosa parlo. Questi imputati stanno sicuramente andando alla forca". LA GIURIA - La composizione finale della giuria era chiaramente di parte, essendo essa costituita da uomini d'affari, loro impiegati ed un parente di uno dei poliziotti morti. Nessuna prova venne presentata dallo Stato che uno qualunque degli otto uomini davanti alla corte avesse tirato la bomba, che fosse in qualche modo connesso col suo lancio o avesse persino approvato tali atti. In effetti, solo tre degli otto uomini erano stati in Haymarket Square quella sera. Nessuna prova venne offerta che uno qualunque degli oratori avesse incitato alla violenza. Persino il sindaco Harrison nel suo intervento al processo descrisse i discorsi come "addomesticanti". Nessuna prova venne offerta che qualunque violenza fosse prevista. In effetti, Parsons aveva portato i suoi due figli piccoli al comizio. LA SENTENZA - Che gli otto fossero a processo per il loro credo anarchico e per le loro attività nel sindacato fu chiaro fin dall'inizio. Il processo si concluse cosi' com'era cominciato, come fu testimoniato dalle parole finali del discorso alla giuria di Grinnell:"La legge è sotto processo. L'anarchia è sotto processo. Questi uomini sono stati scelti, selezionati dal Gran Giuri' e indicati perchè essi erano capi. Non sono più colpevoli delle migliaia che li hanno seguiti. Signori della giuria, condannate questi uomini, fate di loro degli esempi, impiccateli e salvate le nostre istituzioni, la nostra società"...Il 19 Agosto sette degli imputati furono condannati a morte e Neebe a 15 anni di prigione. Dopo una massiccia campagna internazionale per la loro liberazione, lo Stato commutò le sentenze di Schwabb e Fielden nella prigione a vita. Lingg truffò il boia suicidandosi nella sua cella il giorno prima dell'esecuzione. L'11 Novembre 1887 Parsons, Engel, Spies e Fischer furono impiccati...Seicentomila lavoratori parteciparono al loro funerale. La campagna per liberare Neebe, Schwabb e Fielden continuò. Il 26 Giugno 1893 il governatore Altgeld li liberò. Egli chiari' che non stava concedendo il perdono perchè pensava che gli uomini avessero sofferto abbastanza, ma perchè essi erano innocenti del crimine per il quale erano stati processati...Essi e gli uomini impiccati erano stati vittime di "Isteria, giurie impacchettate e un giudice di parte". Le autorità ai tempi del processo credettero che questa persecuzione interrompesse il movimento per le otto ore, invece in seguito emerse che la bomba poteva essere stata tirata da un agente di polizia che lavorava per il capitano Bonfield. Una cospirazione che coinvolgeva alcuni capi per screditare il movimento dei lavoratori. Quando Spies parlò alla corte dopo essere stato condannato a morte, egli affermò di credere che questa cospirazione non avrebbe avuto successo. "Se pensate che impiccandoci potete fermare il movimento dei lavoratori, il movimento da cui milioni e milioni di persone che lavorano nella miseria vogliono e si attendono salvezza, allora impiccateci! Qui voi spegnete una scintilla, ma dovunque intorno a voi le fiamme divampano. E' un fuoco sotterraneo:non potete spegnerlo"...Per tutto questo, il primo Maggio rappresentò per molti decenni successivi una scadenza annuale comune a tutto il movimento dei lavoratori in ogni parte del mondo...Molto spesso fu proprio da questa giornata, che la mobilitazione di massa dei lavoratori segnò momenti storici particolari come durante le due guerre mondiali e durante la resistenza e l'antifascismo...Oggi parlarne ha un senso non solo per conservarne la memoria storica, ma per il contenuto. Il significato che essa rappresenta in termini di coscienza di classe e di lotta degli sfruttati dove, in tema di orario di lavoro, diritti, salari, emancipazione e cambiamento della società liberista imperante c'è molto da fare non solo per riconquistare diritti e dignità rubati, ma per gettare sullo scenario dello scontro di classe in atto, gestito solo dal padronato attualmente, la forza e l'utopia delle masse lavoratrici.

*Termine adottato per indicare i lavoratori che non aderiscono agli scioperi / "Inno del Primo Maggio":https://www.youtube.com/watch?v=_X0Rsf_7f0UIl testo fu scritto nell'Aprile del 1892 da Pietro Gori (Messina, 14/08/1865, Portoferraio - Isola d'Elba -, 08/01/1911) nel carcere Milanese di San Vittore, sulla base del "Và pensiero" di Verdi.

Sito antispecista (in lingua inglese) che rende note
le azioni dirette compiute nel mondo (rivendicazioni, video, foto).
(Dalla home page) "Bite back non pubblica notizie di azioni in cui
l'intento è quello di nuocere fisicamente a qualcuno"

martedì 23 aprile 2013




MILANO, SABATO 20 APRILE. In concomitanza con un corteo contro la vivisezione cinque attivisti occupano i laboratori di vivisezione dell’Istituto di Farmacologia (già colpiti nel 2006 da un’azione di liberazione animale) e si barricano dentro. Nel frattempo il corteo si dirige presso l’edificio dell’università per sostenere l’occupazione dalla piazza. Dopo dieci ore di assedio e trattative, vengono liberati centinaia di animali

ASCOLTA LA TESTIMONIANZA QUI:

lunedì 22 aprile 2013



Nel pomeriggio di Martedì 16 Aprile un collettivo antispecista ha annunciato l'occupazione di uno stabile situato all'interno del Parco della Colletta a Torino. L'invito è a supportare i lavori per rendere abitabile e accogliente questo spazio liberato.

BOLOGNA:NUOVA INCHIESTA PER "ASSOCIAZIONE A DELINQUERE CON FINALITA' EVERSIVA"

Dalla richiesta di rinnovo indagini, cinque compagni di Bologna hanno recentemente saputo di essere indagati per associazione a delinquere con finalità eversiva. A quanto emerge da questo misero foglio (unica documentazione a riguardo al momento accessibile) il fascicolo è stato aperto il 1 Aprile 2011, cinque giorni prima delle misure cautelari relative all’operazione “Outlaw” contro i compagni del Fuoriluogo, anch’essa concernente lo stesso tipo di reato. Dei cinque compagni inquisiti, tre sono già sotto processo per l’operazione “Outlaw”, due inquisiti per l’operazione “Mangiafuoco” e uno era stato sottoposto a perquisizioni per l’operazione “Ardire”. La proroga delle indagini è stata chiesta dalla PM Scandellari (che ha sostituito l’ormai affezionata Plazzi, la quale dopo “Outlaw” ha cambiato campo di interesse) per altri 6 mesi dal giorno dell’iscrizione nel registro delle notizie di reato a partire dal 2 Aprile 2013. La motivazione “poiché entro tale termine non possono concludersi le indagini preliminari per attendere l’esito degli accertamenti”, è quanto mai vaga oltre che indicativa delle difficoltà in cui costantemente incappano nel tentare di costruire i loro castelli di carta (le indagini sono aperte ormai da due anni). Non si sanno, né si ha modo di conoscere, i dettagli di questa nuova inchiesta, ma alcuni dati sono in ogni caso lampanti:Bologna è una città in cui procura e questura lavorano a braccetto esercitando una pressione costante contro i compagni, ma questa nuova inchiesta non fa che confermare che la quantità di fascicoli aperti negli ultimi anni è evidentemente mirata a sopperire alla qualità degli elementi indiziari in loro possesso. Inoltre dà dimostrazione della palese volontà di continuare a tenere sotto intercettazione le vite di diversi compagni, inserendoli in un circolo infinito di inchieste…Ma quanto ci guadagnano da questi sporchi lavori? Per dare un esempio, per l'op. "Outlaw" dell'enorme mole di intercettazioni telefoniche, ambientali e di mail (spesa totale:260mila euro), pochissimo è stato il materiale portato a processo. Ci hanno provato in mille modi:misure cautelari, fogli di via, avvisi orali. Ed ora sfoderano nuovamente un reato associativo. Credono forse che attraverso questa spirale di pressione e repressione la nostra voglia di libertà verrà soffocata? Tanti auguri ai signori dei tribunali ed ai loro servi.

sabato 20 aprile 2013


RIVOLTA NEL C.I.E. DI MODENA
7 Aprile:Partita in mattinata come una protesta per l’ingresso di un ex detenuto diabetico in gravi condizioni di salute (e non per una sorta di “rissa tra ospiti di diverse etnie”, come riportato dai giornali), la rivolta arriva a coinvolgere praticamente tutti i prigionieri, considerato che la capienza del centro è di 60 posti. I reclusi si barricano nelle sezioni e iniziano a sfasciare tutto:pareti in plexiglas, grate di ferro, telecamere e cabine del telefono. Nel pomeriggio gli agenti di guardia chiamano rinforzi, ma la rivolta viene sedata solo a tarda notte, al prezzo di una repressione durissima e due ambulanze vengono fatte arrivare sul posto per curare i feriti. Lunedì sera, un gruppo di solidali saluta i rivoltosi con grida e fuochi artificiali:da dentro, i reclusi rispondono con una battitura e gridando "libertà!".

venerdì 19 aprile 2013


ROMA:PRESIDIO SOLIDALE CONTRO IL C.I.E. DI PONTE GALERIA (CONTRO TUTTI I C.I.E.)

E’ sempre lì, alle porte di Roma, interrato per renderlo invisibile e vicino l’areoporto di Fiumicino comodo per le deportazioni forzate. E’ il C.I.E. (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Ponte Galeria, il campo d’internamento per migranti in attesa d’espulsione dall’Europa. Gabbie, recinzioni e muri sorvegliati da apparecchi tecnologici, forze dell’ordine e militari dell’Esercito Italiano, gestiti per tre anni dalla Cooperativa sociale Auxilium. Muri, recinzioni e gabbie che secondo il bando di gara per l’assegnazione del prossimo mandato, vedranno candidarsi alla gestione gli enti che accetteranno una gara al ribasso, partendo da 30 euro pro-capite al giorno. Oggi il C.I.E. di Ponte Galeria è per 2/3 un cumulo di macerie, la sua capienza totale di 360 posti è stata notevolmente ridotta da una rivolta nata dalla resistenza ad una deportazione coatta verso la Nigeria il 18 Febbraio. Oggi in quelle celle sono rinchiusi 66 uomini e 44 donne e, secondo la legge, potrebbero rimanervi fino a 18 mesi prima di essere deportati in paesi dove hanno scelto di non vivere. Il sistema delle gare d’appalto al ribasso diminuisce il bottino che cooperative, fondazioni, multinazionali e la Croce Rossa Italiana hanno sempre raccolto con la gestione dei lager per migranti. Da una media di 55 euro per ogni persona rinchiusa, si passa ad una media di 25 euro con la quale gli enti gestori dovrebbero garantire pasti, pulizie, servizi igienici e pagare il personale. E’ chiaro che chi ha sempre lucrato sull’esistenza di questi lager si stia facendo i conti in tasca. E’ così che a Marzo chiude il C.I.E. di Bologna, ritenuto non conforme alla dignità umana perchè in una condizione di degrado totale. Dopo anni di silenzio, giornalisti e media compilano veri e propri bollettini delle disgrazie altrui, denunciando con dossier fotografici ed interviste la brutalità dei C.I.E. C’è chi invoca l’esigenza di un regolamento interno valido per tutti i centri, finora a discrezione dell’ente gestore, e la diminuzione dei tempi di prigionia ad un massimo di 12 mesi. Ma non è una riforma quella che vogliamo, non è un restauro. L’unica tutela della dignità umana che si è espressa in tutti questi anni, incessantemente, a volte in maniera coordinata tra reclusi e recluse di diversi centri, si è esplicitata attraverso le numerose evasioni, di massa e individuali, i gesti di ribellione alla reclusione, la resistenza alle deportazioni e le rivolte che hanno carbonizzato intere sezioni, a volte portando alla chiusura totale dei centri stessi. Anche a Ponte Galeria, molte tra le persone internate sono state disposte a rischiare tutto per la propria libertà, distruggendo gran parte dei sistemi di video sorveglianza e intere sezioni. Dopo tre anni l’Auxilium finisce il mandato di gestione e sono ancora ignote le informazioni relative al prossimo aguzzino di turno. Dentro, come fuori, sabotiamo la macchina delle espulsioni, distruggiamo i lager della democrazia. Domenica 21 Aprile saremo davanti le mura del C.I.E. di Ponte Galeria per esprimere la nostra solidarietà con le persone lì rinchiuse e ribadire che non vogliamo nessun lager, né qui né altrove. Per andare insieme, appuntamento alle 9.00 a Stazione Ostiense per prendere il trenino fino alla fermata Fiera di Roma. Dalle 10, microfono aperto.

Compagne e compagni

giovedì 18 aprile 2013

"Da ragazzo non potevo correre né giocare. Da uomo potei solo sorseggiare dalla coppa, non bere, perché dopo la scarlattina m'era rimasto il cuore malato...Eppure "riposo qui", consolato da un segreto che solo Mary conosce:c'è un giardino di acacie, di catalpe e di pergole dolci di viti...Là, quel pomeriggio di Giugno, a fianco di Mary, mentre la baciavo con l'anima sulle labbra, l'anima d'un tratto volò via..." (Dall'antologia di Spoon river)



Un malato di cuore
(Pillola # 3)

Pur se l'alone di tristezza, d'impotenza e di malinconia che avvolgono l'atmosfera (e la metafora) di questa canzone possono molto probabilmente far pensare a molti sconclusionati esclusivamente ad una situazione (simil) patetica, per quanto mi riguarda essa porta in sè un messaggio particolarmente delicato:quello di un uomo nel quale fin da bambino fra i vari stati d'animo ha prevalso la timidezza (sicuramente non soltanto per colpa sua, né prima né dopo) e che crescendo rimane bloccato ("A farti narrare la vita dagli occhi" / "E mai poter bere alla coppa d'un fiato":guardare, immaginare/fantasticare, immedesimarsi senza mai toccare veramente con mano la vita, senza mai tuffarcisi dentro), per poi innamorarsi con tutto se stesso solo una volta di una persona avuta accanto "fugacemente" e che non ci sarà mai più, rimanendo cosi' a cullarsi nel ricordo di quell'incontro intimo, lucido, chiaro in ogni dettaglio ed indelebile, un ricordo dal sapore agro-dolce anche perché di non-scrollo (l'impotenza di cui sopra funge sicuramente da ovatta/rifugio) ma che al contempo esprime fierezza nel suo essere accogliente ("Non mi sento di sognare con loro")...Da qualsiasi parte la si voglia girare, quindi, in questa canzone vi è un "tributo" alle più dolci emozioni che una persona possa custodire dentro di sé, per le quali credo che ci debba sempre essere il più profondo rispetto. C'è chi crede di essere amato quando invece è ingannato, chi appunto sostiene di amare ma in realtà cosi' non è poiché in un modo o nell'altro è guidato prevalentemente da vari interessi egoistici (materiali e non), e chi non ha nessuno ma dentro di sé ama "in modo pulito" perché vive e gestisce il tutto da solo, senza la desiderata "controparte" verso la quale - volenti o nolenti - come sempre scattano quei reciproci meccanismi di sfida legati al "dai e vai" del dominio e della sottomissione, prevalere e "vincere", etc...E per quanto tendenzialmente la luce non venga affatto considerata, fra i pochissimi, alla spicciolata:chi ha mai dimenticato da quale orizzonte sfumasse?
A.
Intro/pillola # 1 (Nancy) - http://morirecontro.blogspot.it/2012/10/piu-o-meno-un-tre-anni-e-mezzo-fa-qui.html#comment-form  Pillola #2 - http://morirecontro.blogspot.it/2013/01/sardegna-d.html#comment-form  

domenica 14 aprile 2013

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CRISTIAN UBIALI, MORTO NELL' O.P.G. DI MANTOVA

Mercoledi 3 Aprile muore all'ospedale di Mantova Cristian Ubiali, 31 anni, di Osio Sotto (BG)Il ragazzo, detenuto presso l'O.P.G. di Castiglione delle Stiviere, era stato ricoverato 3 ore prima per degli accertamenti medici relativi ad un disturbo gastrointestinale, manifestatosi dopo aver consumato la cena nel penitenziario. Con lui, altre 70 persone hanno lamentato disturbi analoghi (12 di queste anche in modo acuto), in seguito attribuibili proprio alla probabile contaminazione del cibo. Un attacco batterico attraverso il pesce avariato. Parafrasando, la democrazia ha ucciso ancora e ha tentato di avvelenare 1 quarto dei detenuti in una sua strutturaFintanto che ciò che indigna l'opinione pubblica è la spettacolarizzazione dell'incuria degli ambienti, o la violenza, più o meno tollerata, con cui normalmente si esprime il personale, difficilmente si riuscirà ad ottenere una messa in discussione generale dei principi che ispirano il carcere e la psichiatria. La psichiatria ed il carcere sono la cifra che si paga per l'imbarazzo che la morale e i costumi correnti esprimono di fronte a ciò che non comprendono e non sono in grado di definire, di governare. Ciò che avviene quotidianamente in un quadro istituzionale, per un utente dei servizi di salute mentale, è l'esclusione da ogni forma di partecipazione alla vita pubblica e nelle questioni che riguardano la propria vita, è l'imposizione di accettare la propria condizione di malato e di conformarsi ai costumi che attengono a questo stigma. E' la morte sociale e l'anticamera per un' eliminazione anche fisica. L'approccio psichiatrico, sia a livello culturale che al lato pratico, è un sistema di amministrazione del vivente e di conservazione degli assetti di potere, che pervadono ogni istituzione. Se non si va oltre la compartimentazione dei saperi e la messa in discussione della “presa in carico”, non si può cogliere il condizionamento che la psichiatria esprime sui nostri pensieri, sulle nostre abitudini, oltre al pregiudizio che riafferma in ogni sua forma e ricostituzione. Intervenire ora, può sembrare contraddittorio rispetto a quanto scritto, poiché appare come una risposta ad un fatto “grave”. Intervenire solo quando avviene un omicidio o quando ci sono “abusi” evidenti, rischia di coglierne solo gli aspetti marginali. Ragion per cui, ci si augura che questo odioso episodio, possa far nascere dall'indignazione, la lotta. Una lotta capace di accompagnare tutte quelle persone che non si piegano ai dispositivi psichiatrici che aggrediscono la loro libertà, che lottano per la dignità della propria condizione sociale. Una lotta capace di svelare a tutti i livelli la falsa neutralità della scienza e la dimensione eminentemente politica della psichiatria. Chiediamo a tutte le persone e alle realtà interessate a questo tema di mobilitarsi. Chiediamo di gridare pubblicamente la propria rabbia fin sotto ai cancelli e denunciare la complicità di cui si avvale il potere giuridico, medico e psichiatrico. 






"FEBBRAIO NERO":AZIONI NEL MONDO - L’appello per una campagna di solidarietà con gli spazi liberati e i/le compagni/e anarchici/che nel mondo ha ricevuto risposta a livello internazionale sotto forma di azioni dirette di diverso tipo. Dalla Germania al Cile, dalla Spagna alla Grecia, dall’Argentina all’Australia, dal Portogallo all’Austria. Azioni che, con tempi e in modi diversi, sono state messe in campo da individualità e gruppi che non lasciano che la parola “solidarietà” rimanga un semplice concetto teorico, ma si impegnano per tradurla quotidianamente in pratica concreta. 

martedì 2 aprile 2013




Milano:In solidarietà ai ragazzi e alle ragazze detenuti/e, torniamo davanti alle mura che ci separano. Saranno la musica, le grida, i fuochi e una calorosa partecipazione a colmare la distanza tra chi, dentro e fuori, affronta la vita con coraggio senza abbassare la testa davanti alle guardie e ai loro soprusi. 


Via Parri (all'angolo con Via Spagliardi).
MM1 Bisceglie, autobus 58-63-78.

PER NON DIMENTICARE
IL MASSACRO DELLA
"BATTAGLIA DEL CAMPO DEI FAGIOLI"...
STONEHENGE NON E' UN MUSEO!
(http://www.youtube.com/watch?v=XeZawQmvB1k)

Inghilterra, Sabato 1 Giugno 1985:un lunghissimo convoglio di anarchici/antagonisti (squatters, punx, hippies...) si avvia verso Stonehenge, dove sta per cominciare come tutti gli anni il "Free festival", un raduno pacifico organizzato per la prima volta nel 1974, e, ormai, fin troppo scomodo per il potere...Accade infatti che fra i villaggi di Shipton Bellinger e Cholderton, la polizia appronta un posto di blocco semplice e veloce fatto con dei sacchi di sabbia che impedisce al convoglio di avanzare e di tornare indietro. E' quindi un punto morto, con le persone intrappolate nei veicoli (molti usati come uniche abitazioni, quindi furgoni, roulotte, autobus...):urla e sfottò vengono seguiti da qualche limitato e concreto gesto di reazione (nelle informazioni che ho racimolato non è precisato come) mentre la polizia tenta di costringere i "travellers" a "rispettare le ingiuzioni dell'Alta corte" fracassando finestrini e parabrezza a manganellate...Non potendo come detto andare né avanti né indietro, per evitare la distruzione dei mezzi nonchè una carneficina i furgoni di testa svoltano sulla destra sfondando una siepe ed uno steccato finendo in un campo di fagioli di nove acri (da qui, appunto, "Battle of the beanfield"):si verifica cosi' una situazione di stallo che dura alcune ore con i veicoli che girano nel campo, "sfilano" davanti agli sbirri e poi continuano a girare...Da un elicottero un megafono sputa fuori un sarcastico quanto idiota "State facendo un lavoro magnifico, guardate come si divertono"...Alcuni tentativi di trattative falliscono:è un esplosione di violenza. Il Conte di Cardigan (segretario della locale Associazione dei conservatori) che all'inizio aveva dato il permesso di usare la sua tenuta nella foresta di Savernake per l' "operazione", rimane così colpito da quanto vede che a quel punto la consegna al convoglio come rifugio. Queste le sue parole: "Un'immagine mi rimarrà impressa nella mente finchè vivrò. Ho visto un poliziotto colpire una donna in testa con il manganello. Poi ho abbassato lo sguardo notando che era incinta, e ho pensato:"Mio Dio, la polizia ha perso la testa"...Tutto ciò che può essere distrutto, lo è. I poliziotti bucano dai radiatori ai vasetti di yogurt, alcuni cani vengono uccisi (questo articolo vuole essere in particolare dedicato alla loro memoria, una immaginaria carezza alle loro vite scodinzolanti spezzate da dei bastardi), e gli arresti eseguiti sono all'incirca cinquecento, principalmente per "resistenza alla forza pubblica" (anni dopo i capi d'accusa saranno respinti in blocco dal tribunale). Cosi', una volta che ci si è "liberati dalla feccia" si possono dormire sonni più tranquilli e si può fare di Stonehenge un luogo sorvegliato che si apre e si chiude in pasto al turismo di massa, dopo averlo tolto a chi lo stava rendendo vivo lo si aggiunge alla lista dei "patrimoni dell'umanità" dell'UNESCO (1986), e il gioco è fatto...D'altronde, quando il sistema sgraffigna un posto perché è libero, o poi si approfitta dell'occasione di specularci sopra, oppure la stessa occasione è come minimo parallela allo sgraffignamento...
A. (2010)