lunedì 30 aprile 2012


 FINE ANNI '90 

A Piombino, città toscana dominata come tutte dal parassitismo, l'ignoranza, l'effimero,  il menefreghismo, il consumo, la noia ma  anche e soprattutto dal quotidiano ed orribile inquinamento e sfruttamento della fabbrica/acciaieria/mostro devastante "Lucchini", si formano i Prolet Kult, un gruppo purtroppo vissuto poco...Suonano in occasioni sporadiche intrufolandosi nelle minime situazioni che il loro territorio in un certo senso "offre" come ad esempio in Corso Italia, strada che percorre il centro cittadino fino al mare, dove ragazzi e ragazze sfoggiano i vestiti di marca migliori camminando su e giù parlando di stupidaggini mentre respirano con indifferenza quell'aria appestata che uccide in silenzio...E siamo a cavallo fra il 1998 ed il 1999, ovvero il periodo in cui la guerra nell'Ex-Jugoslavia raggiunge il suo apice e dove il governo D'Alema opera (nel contesto del terrorismo legale N.A.T.O.) con il solito consenso silenzioso della popolazione che gli lecca le suole assopita come sempre da talk-show, imprese calcistiche ed altre amabilissime stronzate...E intanto dalle basi italiane partono gli aerei che vanno a sganciare le bombe, e in quelle terre si muore. Si crepa saltando in aria, si crepa dalla paura, si cammina fra i cadaveri, si viene oppressi e stuprati, malmenati, ridicolizzati, mutilati, feriti, derubati. Si piange fino alle convulsioni e non si può dormire. E' la guerra. I territori sono conquistati dagli eroi hollywoodiani della coalizione che portano la "Pace" seminando pura devastazione...E le acque e le terre saranno inquinate per decenni. Gli acquedotti, ma anche i corsi naturali ed i campi. Tutto è sotto il controllo di divise che contengono burattini al servizio dell'economia delle multinazionali e delle prodezze coloniali del mondo moderno. Filo spinato, camionette, posti di blocco continui, fucili... Piombino allora si collega a quelle popolazioni tramite un grido di denuncia, breve ma forte ed intenso. Dalla città dell'acciaio e del marcio dei polmoni e delle menti, dalla città di chi sostiene l'odio e la distruzione vivendo come un automa a chi quell'odio e quella distruzione li ha subiti e se li porterà comunque dietro per sempre...A me i Prolet Kult hanno fin da subito attratto (non scrivo della situazione in cui li ho conosciuti e visti suonare perchè dovrei giustamente farlo come merita e sarebbe una roba troppo lunga), pur se per alcune cose non mi ci sarei trovato sicuramente in perfetta sintonia, ma per tutto il resto sono stati qualcosa di importante, uno squarcio nel silenzio di una città profondamente malata. Michele, l'ex-cantante, mi regalò ai tempi una loro cassetta senza titoli nè copertina, ma solo contenente 9 tracce registrate in una stanzetta...Ora questi pezzi passano su Cd e li distribuirò come meritano. Perchè a Piombino qualcuno ha gridato, anche se nelle orecchie ovattate della gente comune c'è più merda che in un cesso senza sciacquone usato un mese di fila...Il Cd costa un Euro e finalmente giorni fa sono anche riuscito a trovare i suddetti titoli contattando Luca (l'ex-bassista che per l'occasone ha scritto le righe di cui sotto), anche se solo 7 su 9...Ma non importa. Ciò che veramente conta è quello che c'è dentro e che viene sputato fuori:paranoie, rapporti umani falsi, amore represso, cielo cupo, odore aspro di ferraglia inutile e serpentine elettriche di fili lasciati scoperti...Merda del capitale in uso e disuso. E adesso i Prolet Kult in un certo senso rivivono.

A. (2008/2012)
 (attaccoanarcopunk@hotmail.it) 

Il "Prolet Kult teatro e agitazione" nasce inizialmente per divertimento, qualche ragazzo nella noiosa Piombino cerca un diverso modo per passare il tempo e si mette a suonare, da totali dilettanti della musica fondiamo il gruppo, la cui intenzione non è principalmente di denuncia sociale ma piuttosto di reazione all'apatia di una città ammutolita dall'alienazione. E' stata una grandissima esternazione di energie stagnanti. I testi erano degli affreschi di stati mentali e situazioni pregne di paranoie, frustrazioni, solitudini, ripetizioni e abitudini di una quotidiana piattezza. Se non fossimo nati a Piombino probabilmente non saremmo esistiti. Portavamo gli abiti di un certo filo-sovietismo, senza grandi convinzioni, era piuttosto una provocazione estetica. Comunque sia, il perno su cui roteava tutta la situazione erano i concerti dove il nostro amico Angelo (in arte Rancilio) si spogliava, a volte completamente nudo, dimenandosi come una bestia tra catene, icone, croci e urla, davanti a un pubblico avvolte glaciato, avvolte rapito, avvolte costernato (una volta ci hanno anche picchiato). Siamo durati circa tre anni in cui abbiamo esaurito le nostre possibilità, ci siamo bruciati da soli. Eravamo casinari e arrabbiati, ma solo sui palchi e non eravamo punk. Luca
Achtung:limite invalicabile.
Sorveglianza armata.
Raffiche di mitra su Pristina.
Non sorpassare la linea gialla.
Non sorpassarla...

 I PROLET KULT ERANO 
 Michele - Voce  Stefano - Chitarra
 Angelo - Danzeconvulseanticapitaliste
 Luca - Basso (batteria elettronica)

sabato 28 aprile 2012


L'IRAQ...TE LO RICORDI?

Quella che segue è la lista delle multinazionali coinvolte nel massacro del popolo iracheno causato dalla guerra cominciata ufficialmente il 20 Marzo del 2003 e altrettanto ufficialmente terminata il 15 Dicembre dello scorso anno con il passaggio di tutti i poteri alle autorità irachene da parte della coalizione internazionale guidata dagli U.S.A. (in realtà, con tutto il suo orribile strascico, è tutt'altro che finita). E' la terza volta in cinque anni che la pubblico in rete e magari chissà, ciò ha portato a qualcosa di concreto, e con questo intendo dire non che venga letta lasciando memorizzato qualche nome, nè che venga soltanto diffusa, bensi' che chi la legge passi egli stesso all'azione pratica, ovvero il boicottaggio al massimo delle proprie possibilità, senza nascondersi dietro le solite scuse come ad esempio "tanto le persone non agiscono", "siamo pochi, le cose non cambiano", "sono troppo potenti" ed altri atteggiamenti da piagnisteo, passivi, arrendevoli, menefreghisti e collaborazionisti per, gira e rigira, sciacquarsene le mani a causa di una sensibilità ovattata che non si (ri) sveglia a meno che bombe, stupri ed omicidi arrivino a sfiorare i confini del "proprio giardino"...E a proposito di questo agire concreto, consiglio di stampare o trascriverne i contenuti per portarseli con se in modo tale da potersi muovere agevolmente nell'evitare determinati acquisti.
A.

Note:1 = Partecipazione diretta (investimenti e produzione sul territorio iracheno).
2 = Finanziamento alla prima campagna elettorale di G. W. Bush.
3 = Altro


ALIMENTAZIONE E TABACCO - Philip Morris (2-3):Marlboro, L&M, Chesterfield, Bensons & Hedges, Miller, Nabisco, Kraft (Samaiza, Suchard, Toblerone, Philadelfia, El caserio, Milka, Oscar Mayer, Carte d'or). Pepsi-Cola (2):Lipton, Acquafina, Kas, Rufles, Doritos, Fritos, Cheetos, Maturano, Tropicana, Quacker, Gatorade. Coca-Cola (3):Fanta, Acquarius, Lit, Sprite, Minute maid, Nestea. El corte ingles (1). Reynold's Tobacco (2):Camel, Winston. Mc Donald's (3). PETROLIO ED ENERGIA IN GENERALE - Exxon mobil (1-2):Mobil, Esso. General eletric (1-2). SHELL (1). OMV (1). Chevron texaco (2):Texaco, Chevron, Havoline, Caltex. BP amoco (2):BP. AUTO E TRASPORTI - Mitsubishi (1):Mitsubishi motors, Mitsubishi eletrics. Boeing (1-2). Ford Motor (2):Volvo, Jaguar, Land Rover, Mazda, Aston Martin, Lincoln, Mercury. Fiat (1). Daimler chrysler (1-2):Chrysler, Jeep, Mercedes Benz, Smart, Dodge. Rolls Royce plc (1). General motors (1-2):Opel Pontiac, Cadillac, Chevrolet, Vauxhall, Saab, Fiat, Fuji, Subaru, Isuku, Suzuki. ELETTRONICA ED INFORMATICA - Ibm (1), Siemens (1), Motorola (1), Del (1), Alcatel (1), Ericsson (1), Samsung (1), Sony (1), Philips (1), Panasonic (1), Toshiba (1), Intel (1), Sagem (1), Microsoft (2), Aol time warner (2), Walt Disney (2), Speeka* (2). BANCHE ED ASSICURAZIONI - Citygroup (2), American Express (2), Credit Suisse (2), Unicredit (3). *(Azienda italiana con sede a Milano che fornisce i ponti radio e satellitari dei quali si avvalgono esercito e carabanieri nelle cosiddette "missioni di pace")

giovedì 26 aprile 2012

PERCHE' CONTRO IL CARCERE

"Diciamo cose semplici, perchè siamo spiriti semplici. I pensieri, i desideri, i sogni che cerchiamo di esprimere appartengono all’umanità fin dall’alba del suo apparire. Uno stuolo infinito di legislatori, politici, esperti, intellettuali e altri sostenitori di idee autorizzate hanno complicato ad arte le domande, facendo sentire sciocchi e inferiori tante donne e tante uomini che si sono sempre riferiti all’unico libro in cui si può trovare qualche risposta:quello dell’esperienza vissuta"


Siamo contro il carcere perché esso è nato e si è sviluppato per difendere i privilegi dei ricchi ed il potere dello Stato. Siamo contro il carcere perché una società non più basata sul denaro, sul profitto e sulla disuguaglianza, bensì sulla libertà e sulla solidarietà, non ne avrebbe bisogno. Siamo contro il carcere perché vogliamo un mondo in cui le "regole" vengano davvero decise in comune. Siamo contro il carcere perchè anche il crimine più efferato ci dice qualcosa di noi, delle nostre paure, delle nostre debolezze, e non serve a nulla tenerlo nascosto dietro delle mura. Siamo contro il carcere perchè i più grandi criminali sono quelli che ne detengono le chiavi. Siamo contro il carcere perché con la scusa di rieducare cerca di puntellare la tua testa, di plasmarla, di domare il tuo corpo e farti dire "sì signore" davanti alle assurdità più inconciliabili con la ragione. Siamo contro il carcere perchè nulla di buono cresce sulla coercizione e sulla sottomissione. Siamo contro il carcere perché vogliamo trasformare radicalmente questa società (e quindi trasgredirne le leggi), non integrarci pacificamente nelle sue città, nelle sue fabbriche, nelle sue caserme, nei suoi supermercati. Siamo contro il carcere perché il rumore della chiave nella toppa della cella è una tortura quotidiana, l’isolamento un abominio, la fine del colloquio una sofferenza, il tempo recluso una clessidra che uccide lentamente. Siamo contro il carcere perché quello dei secondini è sempre un corpo chiuso, pronto a proteggere ogni abuso e ogni violenza, disumanizzato dall’abitudine all’obbedienza e alla delazione. Siamo contro il carcere perché ci ha strappato troppi giorni, mesi o anni, oppure troppi amici, sconosciuti o compagni. Siamo contro il carcere perchè la notizia di un’evasione ci scalda il cuore più del primo giorno di primavera. Siamo contro il carcere perché il senso del giusto non lo si troverà mai in qualche codice. Siamo contro il carcere perché una società che ha bisogno di rinchiudere e umiliare è essa stessa carcere.
Anarchici

domenica 22 aprile 2012

 OPUSCOLO BENEFIT!
 
Quasi 5 anni fa proposi pubblicamente più o meno ciò che segue, ma tutto si perse nel nulla:ci riprovo. Si tratta appunto di un opuscolo, autoprodotto, contenente disegni/collage e, perchè no, magari anche scritti (in "forma" di poesia come si intende solitamente o in altri modi, non fa differenza), il cui ricavato (per un prezzo che non supererà le 2,50 euro) andrà in sostegno alla lotta contro lo sfruttamento e il massacro animale:fondo cassa per la contro-informazione (es.:volantinaggio/attacchinaggio), spese legali degli attivisti, supporto ai collettivi, etc., e a differenza di altre volte in questo caso non chiedo che le espressioni in esso contenute abbiano esclusivamente a che fare con l' "argomento" in questione...Chi è interessato a partecipare, quindi, mandi una mail all'indirizzo visibile nel logo, ma è importante però chiarire prima alcune cose:  1 -L'opuscolo sarà stampato in bianco e nero e non ci sarà nessun Copyright, il che - tagliando corto - significa che chi lo avrà fra le mani non dovrà  obbligatoriamente rendere conto (pena ricatti legislativi) a nessuno dell'uso che ne farà. Se quindi c'è chi ha intenzione di possedere in tal senso ciò che comunica, non è questo "il posto" adatto.   No a perdite di tempo, che tradotto vuol dire non trastullarsi, mantenendo invece assidui contatti fino al completamento della collaborazione (poi in fondo alla traduzione c'è anche una postilla, che dice:"Al protrarsi del trastullamento scatta lo schizzamento dai coglioni").  3  Come ho già detto in passato per altri progetti ed in futuro ancora dirò, no ad eventuali inneggiamenti a risposte violente contro il sistema (non è ciò che preferisco divulgare, per vari motivi che non spiegherò adesso), cosi come - per scontato che sia - no ad espressioni legate in un modo o nell'altro ad idee autoritarie...Per il resto, ovvia libertà assoluta di esprimersi sull'esistente e anche su se stessi, il più possibile al di fuori del timore di "non essere in grado", di "poter apparire poco capaci" ed altre stupidaggini di questo genere. A me infatti non interessa minimamente se ad esempio non frequenti o non hai mai frequentato un "Accademia d'arte", e quindi non hai particolari capacità tecnico-stilistiche  preconfezionate (o comunque assimilate per voto/misurazione della creatività e concessione in un rapportarsi gerarchico basato su ruoli "alto"-"basso" all'interno di luoghi istituzionali/freddamente preposti) come se senza di esse o comunque di determinate "basi di partenza" non si possano avere "le carte in regola" per esprimersi degnamente...Per quanto mi riguarda infatti mi si possono anche spedire degli scarabocchi:ciò che conta è che siano lo sfogo dell'interiorità di chi li crea e che vogliano trasmettere qualcosa.  4 -L'opuscolo sarà di 10 fogli (compresa la copertina) in formato "A-4"  e "piegati", quindi a disposizione ci saranno 9 fogli per 36 facciate, ovvero 4 a persona per un totale di 9 persone. Ne consegue che, appunto, io attendo lo sbucar fuori di 9 "individui", ma per una questione di celerità non ho intenzione di rimanere in attesa per mesi e mesi, quindi, se più o meno entro la fine di Luglio di "individui" ne venissero fuori meno, procederò alla stesura con un numero ridotto di partecipanti (anche solo uno o due).

 CHE COS'E' LA ANNOZERODIFFUSIONI?
La "Annozerodiffusioni" è una minuscola, anzi, impercettibile "casa editrice" autogestita che nasce nel 2002, divulga materiale di chiara "impronta" anarchica/libertaria, ma, evidentemente, se possibile anche altro, e il luogo dove avvengono le stampe è solitamente una sontuosa stanza di approssimativamente 1 m. e mezzo/2 m. e mezzo x 4, semibuia, e per fortuna notevolmente distante dal deleterio rumoreggiare meccanico degli agglomerati urbani ed il loro interno e pressochè vuoto rapportarsi umanoide. 
A.

sabato 7 aprile 2012

SE VORRETE IMPUGNARE LE LORO ARMI PER UCCIDERE IN NOME DELLA RIVOLUZIONE,
IO NON SPARERO' UN COLPO.


A.

  NUOVA COPRODUZIONE DELLA TOSCANANARCOPUNK...
    FINALMENTE FUORI!!

Il dischetto (formato digipack con libretto testi, tutto a colori) contiene sei canzoni inedite registrate in diverse sessioni tra il 2008 e il 2009, e a cui hanno collaborato diversi amici che ci hanno accompagnato in questi anni:Leo dei K’e-K’e-m, Francesca dei Zustissia Mala e Massimo ex Kenze Neke. Completano la scaletta le ristampe di “Aicci ti oninti su punk!” (2005) e di quasi tutto “Istorias” (2004), ormai esauriti da anni, per un totale di 21 tracce, accompagnate da un libretto di 8 pagine con testi, traduzioni e approfondimenti. Ci hanno supportato e hanno creduto in noi, come apostoli, 12 distro/etichette sarde e dal resto d’Italia da Palermo a Trento, fiere sostenitrici del DIY, a cui va il nostro ringraziamento per l’aiuto e la pazienza! Chi fosse interessato a questo o ad altri dei nostri dischi in distribuzione, può trovarli ai nostri concerti, oppure mandare un’e-mail a castizombi@libero.it (naturalmente scambi più che graditi!).

A.F.D.A., 25/03/2012

Nascere e crescere in Sardegna oggi significa trovarsi scaraventati in una realtà fatta di impoverimento diffuso e in crescita esponenziale, situazione resa apparentemente "a senso unico" per gli effetti degli ultimi cinquant'anni di depredazioni e speculazioni capitaliste. Il senso di rivalsa e l'intimo disagio dell'individuo medio poggiano sul contrasto tra la consapevolezza di appartenere ad un popolo - seppur eterogeneo - con un ricco patrimonio culturale e avente dei codici interni definiti, e una sorta di senso di inferiorità che deriva da duemila anni di infamie subite, razzie, e campagne denigratorie a tutti i livelli. I nuovi imbonitori nostrani, facendo leva sul groviglio di sentimenti che i Sardi provano nei confronti dei "padroni continentali", acquisiscono fama di liberatori che incassano sotto forma di voti, e in cambio ci regalano un'identità riplasmata e stabilita a norma di legge. È emblematica in questo senso la proposta di insegnamento della lingua sarda nelle scuole: dato che il sardo, comprendendo tutte le sue varianti, è una lingua orale e non scritta, è stata trascritta una vera e propria grammatica in modo da fissarne la forma e le regole. Gli entusiasti sostenitori di questa iniziativa non considerano, tra l'altro, che essa condannerebbe alla scomparsa le varianti linguistiche locali, castrando la vitalità della lingua. Questa e le altre apparenti quanto false conquiste, se da un lato paiono appagare quel vago desiderio di rivincita, in realtà raggiungono lo scopo di far sì che si continui a fissare l'attenzione su chi comanda piuttosto che sull'essere comandati. Brani inediti:Queste sei tracce sono la sintesi di continue riflessioni riguardo il tessuto sociale sardo, da cui emergono la necessità dell'azione diretta e il fatto che essa sia conseguenza di un chiaro rifiuto per tutto il marcio esistente. Rifiuto che vuole sconfinare dai binari e dai limiti imposti dall'ideologia democratica, promotrice di tolleranza, "porgitrice di altra guancia", e pilastro di questa società-galera che incarna rapporti di forza e offre ben miseri spazi d'opinione. D'altra parte andrebbe sempre tenuto conto, oltre che del particolare momento storico che stiamo vivendo, della specificità socio-culturale e politica di questa terra; ne consegue la non applicabilità di prassi e metodologie prese in prestito dall'esterno e attuabili in tutt'altri contesti. Sei tracce registrate in periodi diversi, e che, nelle intenzioni, una volta completate dai testi, avrebbero dovuto accompagnare Istorias e Aicci ti òninti su punk! come una sorta di epigrafe sul lavoro degli AFDA, e un ultimo saluto a chi ci ha sostenuto. L'aver ripreso i contatti reciproci, i brevi incontri per la stesura dei nuovi testi, gli scambi di materiale per la definizione di questa raccolta, hanno portato a un esito opposto. Stavolta dedichiamo queste poche righe a noi stessi e a chi ha tenuto in considerazione gli AFDA aldilà dell'ascolto sonoro. Sono trascorsi anni, anni in cui abbiamo maturato, esteso e socializzato quei pensieri e quanto li ha accompagnati in musica, parole, rapporti, viaggi, risate, scazzi... e in sostanza è sentita più che mai la necessità di riproporre quelle canzoni di un tempo neanche troppo lontano. Attitza su fogu (o atzitza su fogu):ravvivare il fuoco! Scansare la cenere - utile ad altri scopi - e smuovere la brace affinchè la fiamma torni ad essere di nuovo alta!

 Toscananarcopunk (Un'isola nel caos//Supporti sovversivi su Cd e Vinili):perché, come, da quanto...
La Toscananarcopunk nasce nel 2002 sia come "appellativo" per il mio ex-gruppo Rivolta (in particolare per descriverne la provenienza sui volantini dei concerti, visto che eravamo tutti "sparpagliati quà e là"), sia per l'amore che io ho per la Toscana, dal "vivere", o ancor meglio il "prendere la vita" della "sua gente" (ovvero la "toscanità", che nonostante il pecoraggio, la superficialità e l'ignoranza enorme riesce a fare quantomeno capolino come attitudine schietta/propositiva/positiva e ironica/"leggera") a, soprattutto, la terra ("cruda e selvaggia", ma ovviamente stuprata...)...Toscananarcopunk, quindi, è più che "solo" un nome per un'etichetta discografica, poichè equivale ad un vivere e ad un riconoscersi con forza ed orgoglio in determinate radici (cosa che però non ha naturalmente nulla a che vedere con il campanilismo), per questo "appare" anche come firma su volantini e manifesti di vario genere ("Terra cruda e selvaggia, appunto)...
 "Do it yourself" ("Fallo da solo")
Autoprodurre ed autogestire musica, scritti ed altre tipologie di espressione, ovvero liberarsi dai tentacoli di un sistema che vive e si alimenta di delega, appiattimento e mercificazione. Chi sostiene infatti che è giusto muoversi in altri modi è oggettivamente un coglione che cerca molteplici scusanti per giustificare il suo desiderio di farsi un'altarino e cammuffare la sua sete di denaro con discorsi che sinceramente - educatamente o meno - me li attacco tutti quanti al cazzo. Le cose si cambiano a "macchia d'olio", ognuno con le proprie possibilità e forze agendo nel proprio piccolo, soprattutto nella realtà in cui fisicamente si muove, e quindi a stretto e diretto contatto con essa, senza delegare e vendere le idee e la lotta a vari mezzi e aguzzini di merda, i quali - anche nei rarissimi casi in cui non vi è una particolare volontà - non potrebbero fare altrimenti che storpiare determinati messaggi e valori gettandoli nell'enorme centrifuga che è questa società di bastardi profittatori e morti viventi adeguati/arresi, atrocemente falsa, schifosa, perversa, sanguinaria, spenta e monotona...

Quelli che seguono sono alcuni titoli usciti dal 2010 al 2012 più quelli fuori catalogo, che non sono cioè nè coproduzioni, nè produzioni, nè doppiaggi/riproposizioni, bensi' quelli che ho ricevuto scambiandoli con altri, oppure che mi sono stati consegnati o regalati per poterli dare via. Il nuovo CD degli A.F.D.A, comunque, costa 5 Euro. Per ordinare questo ed altri titoli e/o anche per ricevere gratuitamente in formato PDF la lista completa della Toscananarcopunk (dove, a parte rari casi come quelli sottostanti, tutti i CD costano 1 euro ed i DVD 2), ma anche della Annozerodiffusioni (opuscoli, materiale cartaceo) e della SuOnI aNtagOnIsTI (Tape:le vecchie "musicassette"...), scrivi una mail qui: attaccoanarcopunk@hotmail.it

A.


"Canti Mapuche" (Cd senza titoli benefit per Terra selvaggia - pagine anticivilizzatrici, produzione, 2010) - 2,50 Euro

Un "piccolo" gesto in solidarietà a questo popolo indigeno della Patagonia (Argentina-Chile), sottomesso nei secoli da vari poteri colonialisti e che combatte contro i Benetton dal 1991, anno in cui la multinazionale trevigiana acquistò 950.000 ettari di terreni per permettere l'allevamento delle pecore "Merinos" (dalle quali estrarre la famigerata lana per i capi di abbigliamento), espropriandoli cosi' delle loro terre.

Boicotta Benetton! Marici weu! Dieci volte vinceremo!


"Saluti e baci al sogno occidentale"
(Cd senza titoli benefit per la Cassa Anarchici Inquisiti, produzione, 2010) - 2,50 Euro

Il titolo è un riferimento alla società consumista, superficiale e materialista in cui “viviamo”. Otto tracce di musica strumentale dal Medio Oriente (la "zona calda", come credo non la chiami nessuno, ma io si), ritmi e melodie da terre e popoli assoggettati dal dominio occidentale ed interno, la cui "colpa" è principalmente quella di essere nati dove scorre in grandi quantità il cosiddetto "oro nero"...Decenni di scontri, sfruttamento, sangue, morte e sofferenze atroci, impossibili da definire. In questo momento, mentre io sto scrivendo e tu leggi, in Medio Oriente è la devastazione...Lo realizzi? Ti tocca? Ne soffri?


 Poison Girls - "Tender love" (discografia completa, produzione, 2010) - 5 Cd - 10 Euro
Il mio omaggio a quello che per quanto mi riguarda è stato fin'ora fra i "migliori" gruppi punk mai esistiti (se non il "migliore"). 72 pezzi.




L.W. BEETHOVEN - Nona sinfonia
In questo caso o scrivo una "pergamena" di cose oppure non scrivo niente:opto per la seconda opzione. Cd benefit per la Cassa anarchici inquisiti, produzione 2012, 2,50 Euro





Anxtv/Vivere merda - "Diritto d'illusione/Escort punk" (Split Lp 12", coproduzione, 2010) - 7 Euro
L'unica cosa che mi ha dato e mi da fastidio di questo disco è l'intro proposta dai Vivere merda, ovvero l' "inno individualista", canzone libertaria "popolare" fra le peggiori, con il ritornello che scandisce un "E a chi non soccombe si schiudan le tombe s'apprestin le bombe s'affili il pugnal, è l'azione l'ideal!". Per il resto, apprezzo il gruppo di Udine (gli Anxtv manco a dirlo...). Per quanto riguarda invece il costo*, metà va a coprire la stampa del disco, mentre il resto le spese di registrazione dei gruppi e rimane ai singoli coproduttori che (si spera) una volta rientrati con ciò che hanno versato in partenza riutilizzeranno questi soldi in più per le attività delle loro distro (e non ad esempio per le birrette), cosa che io farò di sicuro, ma ho deciso anche di metterne 1,50 benefit per la Cassa Anarchici Inquisiti.

*(Dal retro-facciata) - “Il prezzo di questo disco è politico, la volontà di contenere la spesa di chi comprandolo supporta, oltre che noi, anche un determinato discorso anti-speculativo, è, ai giorni nostri, una necessità e rivendicazione di alcune delle tematiche cosi' care al giro dell'autoproduzione/no profit che stanno via via svanendo. Il prezzo con cui questo disco viene venduto permette di farci rientrare nelle spese di realizzazione e distribuzione. Un prezzo maggiore sarebbe una speculazione che svuoterebbe di significato i nostri contenuti, le nostre vite, il contesto in cui agiamo e i luoghi in cui suoniamo. Un disco a prezzo politico non può costare più di questo che stringi tra le mani. E tu? Quanto sei disposto a pagare per i tuoi eroi?”
                                                       
               
           Albert Ayler*/John Coltrane** (Compilation benefit per la Cassa Anarchici Inquisiti, produzione, 2010) - *1 Cd, 9 tracce strumentali, 2,50 Euro/**2 Cd, 18 tracce strumentali, 5 Euro

Perchè? Perchè il "Jazz" nacque e si sviluppò soprattutto come espressione della protesta/del disagio (ma anche delle radici) delle comunità minoritarie afro-americane nei primi decenni del secolo scorso, e quindi oltre a voler trasmettere energia e vitalità "sussurra" anche nostalgia/orgoglio per la terra di origine e storie di sfruttamento, migrantismo, schiavismo, disuguaglianza e segregazione. Perchè il Jazz non è e/o non sia poco più che musica "intellettual-chic", colta e/o d'elite, o merce per festivals "culturali" che fanno cassa a comuni, associazioni e industria turistica, o il pretesto per dire “io esisto, io valgo, io me ne intendo” sfoderando stupidi pareri tecnici fini a se stessi, o il "sottofondo soft" di puttanai luccicanti quali sono ad esempio night e pubbettini, luoghi colmi di anime in pena e cervelli stanchi da tenere a bagno maria con atmosfere create per assecondare i loro desideri rinsecchiti di poter acquistare e consumare alcool, divertimento frivolo e incontri da rattoppamento. Ma che non sia neanche il piedistallo (o motivo di esaltazione sbavettante) per i due “artisti” in questione (che in particolare, purtroppo, ricavarono da questa musica privilegi economici), e quindi che essa sia omaggiata nel suo splendore, che circoli e nutra, ma che contemporaneamente e in un certo senso sia anche strappata via alla centralità delle loro figure (cosa che riguarda soprattutto Coltrane, ma non ho voglia di approfondire cosa penso di lui più che di Ayler, anche su altri aspetti quali ad esempio quello religioso/mistico di "A love supreme") e, autoproducendo, a chi tutt'ora ci si arricchisce (le case discografiche e i commercianti), sostenendo una causa importantissima e con il desiderio, appunto, di poter nutrire e scaldare il cuore di chi la ascolta...Infine, anche se forse potrà superficialmente apparirti come cosa pignola, penso che sia importante sottolineare il fatto che una cosa è riconoscere le origini di un espressione musicale e tutto ciò che questo significa, e un altra è invece considerarla conseguentemente come appartenente prettamente ad una "razza", concetto che evidentemente con queste righe (e con queste ma anche con altre produzioni) io non voglio rafforzare, bensi' indebolire/spezzare, perchè la musica è inter-classista e rivoluzionaria (o quantomeno dovrebbe esserlo), ed affermare che il jazz è soltanto "la musica dei neri" è di per sé l'antitesi di ciò che essa è o come detto dovrebbe essere, quindi anche automaticamente del concetto unificatore/egualitario che per sua natura contiene (ma che rarissimamente, in quanto defraudata, esprime con onestà e pienezza).

Albert Ayler (Cleveland, 1936 - New York, 1970) cominciò a suonare il "sax alto" a sette anni (amava particolarmente Lester Young e Charlie Parker) e a sedici anni entrò in un gruppo di "Rythm & Blues". Nel 1956 decise di passare al sax tenore, e nel 1962 si trasferi' in Svezia a causa del “servizio di leva” (il militare), ma le sue prime registrazioni però ebbero luogo sia a Stoccolma che a Copenaghen (Danimarca), città nella quale incontrò il pianista Cecil Taylor con cui tornò in America (per la precisione a New York), dove cominciò a suonare assieme ai musicisti più "in" del "jazz aristocratico" come Don Cherry, Gary Peacock, Dizzy Gillespie ed il suddetto Parker. Tornato quindi di nuovo nella "Grande mela" nel 1965 dopo un tour mondiale, creò un nuovo gruppo col fratello Donald. Con la “sua musica” (legata al "movimento" della controcultura hippie, per moltissimi aspetti falso, per altri importante e serio) destabilizzò i canoni più consueti del Jazz dando sfogo alla propria creatività senza remore nè regole richiamando, mescolando e stravolgendo vari "elementi" (fra i quali ad esempio i ritmi e le sonorità patriottico-militaresche delle fanfare di New Orleans), e infatti per questo suscitò forti critiche, perchè era evidente che le sue intenzioni non erano quelle di "accasarsi" pienamente al suddetto Jazz elitario (adeguato, commerciale), bensi' di rimanere in qualche modo critico ed attaccato alle origini di questa musica, comunicando ciò sicuramente con maggiore forza rispetto ad altri. Il 25 Novembre 1970, dall'Est Reaver di New York affiorò il suo corpo senza vita, e la sua morte è rimasta avvolta nel "mistero" in quanto le ipotesi furono e sono rimaste due:il suicidio (circolò la voce che giorni prima avesse detto ad un suo amico di volersi togliere la vita), e l'omicidio da parte della polizia, poichè pare (?) che il suo cadavere avesse un foro di proiettile sulla schiena. Quindi, manco a dirlo, propendere per l'ipotesi dell'assassinio ed il conseguente insabbiamento è cosa molto, molto più realista...

Albert Ayler quintet - "Truth is marching in" (live 1966):http://www.youtube.com/watch?v=CnBSymLU8ME
John Coltrane - “Vigil” (live 1965):http://www.youtube.com/watch?v=5UHZaqG87N0

NO WHITE RAG - "Silence is violence"
Nuovo Cd dei "modenesi". Punk-hardcore. Coproduzione 2011, 4 Euro

Titoli fuori catalogo: "Merry Chrustmass” (Compilation della NKTN Rehorz con Beer system, Dislike, Senseless, Agathocles, Jan ag, Ulcerrhoea, Disface, Born sick, Execucao, Grimness, Siddio, Anti-fiction, Flop down, Orda balorda, Selkkaus, Pumpkinhead) - 4 Euro/Drunkards - “Sentenza di morte” (Cd 2007) - 5 Euro/ Infamia - "Rabbia, sofferenza, lussuria e follia” (Cd 2008) - 4 Euro/ A fora de arrastu/Feccia tricolore - S/T (Cd split 2008) - 4 Euro/ Le tormenta - “Reset” (Ep 7”, 2007) - 4 Euro (di cui 1,50 benefit per Senza gabbie)/Psycho negatives/No white rag - “Hope and illusions” (Ep 7” split, 2006) - 3 Euro/Insult/Execucao - “Uomo artificiale” (Ep 7” split, 2004) - 3 Euro/Un quarto morto - “La semina e il raccolto” (Ep 7”, 2007) - 3 Euro
Il sito internet in solidarietà con Costa, Silvia e Billy ha cambiato indirizzo.
Ecco quello aggiornato:
http://silviabillycostaliberi.noblogs.org/

venerdì 6 aprile 2012


Pisa:manifestazione anarchica 

(SABATO 12 MAGGIO, PIAZZA SANT’ANTONIO, ORE 15)

A quarant’anni dalla morte di Franco Serantini l’assemblea degli Anarchici Toscani ha deciso di organizzare a Pisa, per il 12 maggio, una manifestazione nazionale anarchica. Oggi più che mai è doveroso riprendersi le piazze e le strade della città con un corteo, forti anche delle ragioni e delle idee per cui Franco lottava.

Franco Serantini  faceva parte del gruppo anarchico Pinelli di Pisa, che aveva sede in via San Martino. La volontà di lottare per una società di liberi e di eguali lo univa ai compagni ed a tanti altri giovani proletari, in una fase di grande fermento sociale; era sicuramente una pagina nuova della sua giovane e difficilissima vita, che aveva conosciuto l’abbandono, l’orfanotrofio e la durezza delle istituzioni. L’impegno di Franco si dispiegava nelle iniziative sociali di quegli anni, come l’esperienza del “mercato rosso” nel quartiere popolare del CEP, ma anche, in senso specificamente politico, nella campagna contro la strage di Stato, per la difesa della memoria di Pinelli, per la scarcerazione di Valpreda e di altri compagni. Dopo le grandi lotte del ’68 e del ’69, padroni e fascisti cercavano di rialzare la testa rispondendo con la strategia della tensione e sferrando una feroce campagna antianarchica. Il 5 maggio del 1972 Franco partecipa ad una presidio contro il comizio del fascista Niccolai. Il presidio viene duramente attaccato dalla polizia. Franco viene circondato sul Lungarno Gambacorti da un gruppo di poliziotti del I Raggruppamento celere di Roma, e pestato a sangue. Portato nel carcere Don Bosco, Franco sta male, ma le sue condizioni vengono ignorate, nonostante si aggravino rapidamente. Dopo due giorni di agonia e coma, Franco muore. E’ il 7 maggio 1972. I suoi funerali vedono una grande partecipazione popolare. Anno dopo anno, si susseguono le manifestazioni di piazza in sua memoria. Inoltre, a Torino gli viene dedicata una scuola, a Pisa una lapide viene collocata all’ingresso di palazzo Thouar, dove Franco visse nell’ultimo periodo della sua vita. Negli anni nascerà in città la biblioteca a lui intitolata, e nella piazza S. Silvestro, nota a tutti come piazza Serantini, verrà posto un monumento dedicato a Franco, dono dei cavatori di Carrara. In una situazione sociale e politica come quella che stiamo attraversando, in cui aumenta la stretta della repressione, in cui si giunge persino a parlare di leggi speciali contro gli anarchici, sentiamo la necessità di unirci in un momento di lotta comune. Per questo gli Anarchici Toscani invitano tutti i compagni a partecipare a livello nazionale alla manifestazione del 12 maggio. Una manifestazione che porterà in piazza non solo una parte della storia del Movimento Anarchico, ma anche un aspetto importante della memoria della città di Pisa. A 40 anni di distanza da quei fatti siamo nuovamente di fronte ad un attacco feroce da parte dello Stato e dei suoi apparati repressivi contro ogni manifestazione di dissenso. Dai recenti arresti ai danni dei compagni e delle compagne del movimento NO TAV che da venti anni si oppone alla costruzione dell’alta velocità in val di Susa, passando per gli innumerevoli episodi di repressione e costante minaccia che gli apparati repressivi operano, ormai quotidianamente, nei diversi contesti di lotta. E accanto alla repressione attuata con manganelli e lacrimogeni, quella pervasiva e diffusa del controllo sociale contro tutti coloro che muovono una critica radicale al paradigma dominante e desiderano sperimentare la praticabilità di un metodo e di un agire basati sulla libertà, sulla giustizia sociale, sull’eguaglianza reale e soprattutto sulla solidarietà. Perché tutto questo è pratica rivoluzionaria. La repressione ed il controllo sociale si realizzano massimamente nelle istituzioni totali e nelle strutture detentive. Ecco dunque le politiche razziste e la reclusione e deportazione dei migranti in istituzioni repressive come i CIE; ecco la recrudescenza neofascista, alimentata dalle istituzioni, dalla chiesa, dai padroni. Una violenza che si scatena, come nei casi di Torino e di Firenze, ora contro i rom, ora contro lavoratori senegalesi, ora contro qualsiasi settore sociale marginale. Si cerca di dividere il fronte degli sfruttati, sempre più esteso a causa degli attacchi alle generali condizioni di vita, alimentando l’odio dello straniero e la rottura di meccanismi di solidarietà. In questo contesto, per i governi risulta fondamentale rafforzare il razzismo e il fascismo. Si rende quindi necessario oggi come 40 anni fa combattere con la solidarietà ogni forma di fascismo, razzismo ed esclusione. Per una società che spezzi le catene dei confini fisici e mentali che attualmente ci vengono imposti ed entro i quali ci vogliono costringere. Facciamo appello a tutti coloro che vorranno scendere in piazza per ricordare Franco Serantini, anarchico, rivoluzionario. Facciamo appello a tutti coloro che vorranno scendere in piazza contro la repressione, contro il razzismo, contro ogni fascismo. Per una società di liberi e di eguali.

giovedì 5 aprile 2012

Dalle 15:30 di Domenica 8 Aprile troviamoci tutte e tutti davanti alla sezione femminile del carcere di rebibbia (Roma). Per portare un saluto alle detenute e ribadire il nostro odio implacabile per quelle mura.
LIBERTA'!

martedì 3 aprile 2012


GIOVEDI' 5 APRILE
Benefit per la pubblicazione anarchica ecologista “Fenrir“
(Dalle foreste del Canada…)

Dalle 21:30 concerto con:
ÆSAHÆTTR (Canada)
THANTIFAXATH (Canada)
FUOCO FAUTO (Varese)

Villa Vegan Squat
(Via Litta Modignani 66, Milano)